un pensiero per me

Written on 6:06 PM by my blog


Finalmente domani comincio il mio nuovo lavoro. Vi garantisco che non vedo l'ora di iniziare quest'avventura, di alzarmi la mattina presto e tornare la sera tardi, di incontrare persone gradevoli e altre antipatiche.
Diversamente avrei imprecato per il fatto di iniziare a lavorare quando gli altri sono ancora in ferie, ma adesso ho troppa voglia di mettermi in gioco, di imparare una nuova attivita, di portare con me la mia epserienza precedente.
Le prossime due settimane saranno di studio, probabilemnte mi troverò da solo in ufficio, affiancato di volta in volta da qualche responsabile, e cercherò di capire come funziona.
Quest'offerta è arrivata nel momento in cui stavo per partire per Milano, non lo so è stata quasi una possibilità insperata che mi apre orizzonti più certi e sicuramente meno solitari.
Il lavoro, oltre ad essere necessario per il naturale sostentamento, diventa fondamentale per capire chi sei, per scoprire i tuoi limiti e i punti forti.
Porto con me l'esperienza fatta in precedenza perchè mi ha insegnato a lottare e a risolvere le situazioni. Mi ha dato i giusti mezzi per trattare con le persone, per risolvere le loro problematiche. Forse è quetsa la caratteristica del mio vecchio lavoro che mi manca di più: conoscere sempre nuove persone, instaurare con loro un rapporto di stima. Immaginatevi di parlare per 30 minuti con persone che non conosci che hai contatto per proporgli dei servizi, persone inizialmente diffidenti che diventavano rispettabili clienti.
Il lavoro che andrò a fare mi permetterà lo stesso di conoscere nuove persone e di sviluppare il lato commerciale dell'offerta( che mi affascina sempre di più) ma per il momento è un pò oscuro.
Domani mattina, giacca e cravatta, barba appena fatta, sarò pronto a rimettermi in gioco. Fatemi gli auguri.

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15 Comments

  1. Elys |

    Direi che un in bocca al lupo sia di dovere! Iniziare una nuova esperienza lavorativa è sempre qualcosa di bello e di entusiasmante, soprattutto se è il mestiere che ci piace fare o che comunque rappresenta un'interessante novità. Per un paio d'anni ho lavorato come responsabile delle pubbliche relazioni per una scuola di fumetto e questa esperienza mi ha fatto rendere conto di alcune mie potenzialità nascoste e relazionate alla mia formazione umanistica! Ora so quale direzione prendere oltre a quella della scrittrice!
    Sono sicura che andrai alla grande Franco! ^____^

     
  2. my blog |

    Crepi il lupo, e grazie di cuore per l'augurio. Quando si comincia qualcosa di nuovo c'è sempre quella frenesia, quella voglia di fare,
    solo che oggi vorrei riuscire a realizzare qualcosa, speriamo me ne diano la possibilità.
    Se hai scoperto le tue potenzialità fai benissimoa seguirle....volevi fare la scrittrice.....si vede che sei brava a scrivere.....puoi sempre farla o no??

     
  3. Elys |

    Certo che si Franco! Io voglio fare la scrittrice e la farò costi quel che costi, ma voglio unire a questo anche un'attività nel campo di organizzatrice di eventi culturali, diciamo così?! Se hai letto qualche mio post vecchio ho terminato di scrivere un libro e adesso mi sto preparando per spedirlo alle case editrici, nella speranza di ottenere risposte positive!

     
  4. my blog |

    Ciao spratz benvenuta nel blog, fa sempre piacere incontrare nuove persone.
    Ho letto il tuo messaggioe lo trovo molto interessante, almeno ammetti che voi donne siete complicate all'inverosimile. Hai ragione certe volte sono pessimista sui sentimenti, ma solo perchè sono stufo dei giochi che si fanno, preferisco i rapporti sinceri, convinto come sono che l'amore necessità solo di chiarezza no di false costruzioni di ruolo. Non sono fidanzato, ma diciamo che frequento una ragazza. Non è una mia costruzione fantastica, ma con lei ho avuto il coraggio di essere chiaro, e adesso aspetto, cerchiamo di conoscerci, e sarà il tempo a dare una risposta. Quello che mi piace è che siamo sinceri.
    Tutti quanti abbiamo vissuto storie più o meno complicate che ci hanno segnato, a maggior ragione quando si tratta di sentimenti, nel momento in cui ti metti a nudo e non hai difese, essere colpiti fa male, e rialzarsi non è semplice.
    Ma siamo noi a complicarci troppo, nascondendoci dietro allo stereotipo di uomo o di donna, e comportandoci di conseguenza.
    Hai ragione da vendere quando dici che quello che conta è l'amore...
    Passa spesso, non ho mai scritto un commento così lungo, e non preoccuparti per gli errori, ne faccio un casino anche io, ti capisco...
    ciaooooooooooo

     
  5. my blog |

    Elys, non sapevo avessi scritto un libro ho letto qualche vecchio post, ma non ero a conoscenza di ciò.
    Che bello, mi piacerebbe un giorno poterlo leggere e ti auguro di riuscire a pubblicarlo: di che tratta??dai una piccola recensione tua.
    Organizzare eventi culturali, deve essere molto interessante,anche se non riesco a immaginare come si possa fare ti posso chiedere di dove sei?? curiosità

     
  6. my blog |

    scusa Spratz ma ero troppo impegnato a risponderti su quello che mi chiedevi e sul rapporto uomo-donna, che non ho visto gli auguri per il lavoro: grazie mille e crepi il lupo, ti dico una cosa, se mi danno la possibilità e i mezzi gli dimostro chi sono, spero di avere fatto un'ottima scelta scegliendoli....
    grazie ancora

     
  7. Elys |

    Il libro si intitola "Luis". E' la storia di tre ragazzi, Luis, Mark e James nati nel quartiere di Harlem a New York. Luis è l'ultimo esponente di una generazione di spagnoli emigrata negli Stati Uniti per realizzare il sogno di una vita più agiata. Il padre Fernandez gestisce un alimentari acquistata a suo tempo dai
    compianti genitori. Mark è orfano dalla nascita e vive in un orfanotrofio. James ha il padre alcolizzato e la madre malata di leucemia. I tre ragazzini sono amici stretti, legati da situazioni difficili e dalla voglia di emergere nella società, di trovare il loro posto nel mondo.
    Il libro si compone di due parti. Nella prima siamo nel 1985 per cui i piccoli protagonisti hanno dieci anni e il filo conduttore è una guerra personale, una sorta di faida nata tra il padre di Luis e il capo della mafia nera newyorchese George Stevenson. Accanto a questa vicenda si sviluppa il dramma di Mark destinato a concludersi con una scelta drammatica e dolorosa che lo segnerà per sempre. E quello di James obbligato ad affrontare l'imminente morte della madre.
    Diciamo che qui Fernandez De Cordoba (il papà di Luis) è una figura importante, un punto di riferimento sul quale il figlio si appoggia interamente, riuscendo a vivere un'infanzia come si deve.
    La seconda parte fa un brusco salto temporale di sei anni. Ritroviamo i tre ragazzi ormai sedicenni con i fantasmi del passato che penzolano dalle loro spalle come avvoltoi pronti a divorarli. Luis ha un conto in sospeso e vive esclusivamente per portarlo a termine. James sceglie di appoggiarlo sacrificando la possibilità di farsi una vita degna di questo nome e Mark in nome della loro amicizia, per salvarli, mette a repentaglio se stesso.
    Questa è a grandi linee la vicenda!

    Io abito vicino Roma!

     
  8. my blog |

    Molto bello, che strano abbientare una storia in un paese così lontano, non è vero? ma l'ispirazione per questa storia come ti è venuta'?
    sono curioso...
    hai scelto un grande tema come l'amicizia come soggetto principale, non lo so ma come leggevo la tua recensione mi sono affidato ai films: mi sono venuti in mente bronx, mystic river e sleepers, ma solo come immagini riflesse di film che mi ricordano quei luoghi.
    Mi paicerebbe leggerlo: descrivimi il tuo stile, vedo che ami Baricco quindi....
    Baricco è colpesso come autore, un pò...
    Pensavo fossi del nord, invece sei della capitale quindi organizzare eventi culturali sembra più semplice

     
  9. Elys |

    Ahhh Lilù mi da qualche problema ad ambientarsi nella nuova stanza dove abbiamo collocato la sua cuccia, ma ora sembra si sia calmata!
    L'ispirazione mi è venuta all'improvviso, come accade di solito. Prima mi è venuto in mente il nome Luis Fernandez De Cordoba e da lì il resto. Avrei preferito ambientarla in Italia ma per le tematiche trattate, Harlem e soprattutto New York erano i luoghi ideali! E poi sentivo che loro abitavano là, che erano americani. Sicuramente è stato faticoso reperire le notizie, mi sono dovuta munire di guide turistiche e documentari sulla città! Ho anche ricevuto il prezioso aiuto di un giornalista esperto di baseball americano che mi ha dato foto dello Yankees Stadium, oltre a dirmi come si svolgevano le partite (le regole un pò le conoscevo). Baricco lo adoro. Il mio stile lo può forse richiamare nelle parti in cui ad una narrazione che procede in modo poetico fa da controcanto l'uso di termini forti, gergali. Ma lui è lui ed è unico! Puoi farti un pò idea della maniera in cui scrivo leggendo i racconti che ho pubblicato nel blog, soprattutto il Trapezista dimenticato, composto da pochissimo tempo e Matilde ancora più recente.

    Non è facile organizzare eventi culturali. Me ne sono occupata lavorando per la scuola di fumetto e si è trattato di stage (relativi al manga giapponese) e mostre. Per cui mi sono ritrovata a scegliere e a contattare artisti emergenti e non. Svolgevo anche altre mansioni, ma non vorrei annoiarti a dirti tutto quello che facevo!!

     
  10. my blog |

    Povera lilù, è normale dai, per i primi tempi sarà così, ma poi si abituerà e chi la caccia dopo.
    L'ispirazione è qualocsa di misterioso che mi affascina, capire quando nasce qualcosa, quando senti che devi necessariamente scrivere quello che hai dentro altrimenti stai male.
    Ma quanto lavoro c'è dietro un libro, che impegno, rimane uno dei miei sogni, ma non sono molto bravo a scrivere e poi non sono costante, il masimo che riesco a scrivere è un racconto, un'impressione del momento senza logica e scopo dove le parole seguono solo il flusso dinamico della lro forza.
    Forse straparlo...
    Non mi annoi è interessante scoprire nuove realtà, nuovi mondi, ci arricchisce,
    non credi??

     
  11. Elys |

    ^___^ Direi di si! Solo che ogni tanto mi viene il timore di essere considerata pesante, insomma una che deve cercare per forza di parlare con gli altri! Ma visto che con te non esiste questo pericolo, ti dico che tra le altre cose fatte per la scuola ho organizzato e condotto con il dj una trasmissione radiofonica sempre inerente al settore fumetto e alla scuola. Erano una serie di interviste correlate da una pagina pubblicata su un quotidiano del posto in cui veniva messa una tavola fumettistica dell'autore intervistato. Al termine del rapporto di lavoro con la scuola mi sono cimentata nella sceneggiatura e alla fine il quotidiano mi ha chiesto di mantenere la pagina del fumetto dove attualmente esce una storia sceneggiata da me e disegnata da una ragazza! Purtroppo non ci guadagno niente, ma è comunque esperienza!
    Ora vado davvero a letto o domani neanche con i cannoni mi alzo!

     
  12. my blog |

    Grazie per gli incoraggiamnti, ci volgiono, quando inizi qualcosa di nuovo ne hai davvero bisogno, sarà dura ma lla fine porterà belle soddisfazioni....
    Grazie, arriverà anche per te lo so...non dubitare

     
  13. my blog |

    Dai Elys non sei pesante e poi fai un'attività molto interessante, sceneggiare un storia non è roba da poco, ci vuole bravura. Hai condotto una trasnissione radiofonica,cavolo sei brava per davvero...
    Anche se all'inizio non ci guadagni nulla ti serve per fare esperienza, per maturare e poter sfruttare tutte le conoscenze che ne derivano....continua così..almeno un paio di storie a fumetti me le puoi mandare tramite email, così le leggo...dai

     
  14. Elys |

    Certo! T___T Solo lo posso fare quando ho di nuovo il mio pc o se riesco ad avere quello di papà, dove dovrebbe esserci una storia brevissima. Non mi fa esaltare come è disegnata nelle prime due tavole, ma la terza, quella conclusiva, è meravigliosa! Appena risolvo i problemi del computer te la mando!

     
  15. my blog |

    Va bene, ci conto almeno mi rendo conto del tipo di fumetto, voglio proprip vederlo.....

     

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