le regole del viaggio

Written on 10:41 PM by my blog



Se anche voi,come me, percorrete circa 300 km al giorno di media, fra autostrada, stataleo una viuzza irta e piena di buche, anche voi dovete seguire quelle che sono le regole del perfetto viaggiatore solitario.

1)
Munirsi di una pazienza infinita. Sulla strada ci sono persone inconsapevolmente stupide, che si credono i padroni del mondo.

2)
Se stai superando una macchina, e questa comincia a fare zig-zag fra le carreggiate non vuol dire che il pilota sia stato colto da un improvviso malore.
Avvicinandoti vedrai lo stronzo è attento a sfogliare il giornale ( brutto c......e,meriteresti un sacco di pedate).

3)
Se in un tratto di rettilineo vedi che tutti viaggiano a passo d'uomo puo' significare solo poche cose: l'anas sta facendo manututezione (ma poi perchè la fanno nelle ore di punta, mah...), oppure c'è un piccolissimo autovelox non segnalato ( e via giu' di frenata con tanto di segno sull'asfalto, che poi puntualmente te ne accorgi sempre alla fine),o un posto di blocco. In tutti i tre casi rallenta che è meglio.

4)
Se stai parlando al telefonino guarda sempre avanti, all'improvviso dopo una curva cieca, loro saranno sempre in agguato. E li hai due soluzioni: o butti il telefono il più lontano possibile, o inventi la storia più vera e fantasiosa che esista (...mia moglie sta partorendo e io sono lontano, senta agente ci parli lei. la tranquillizzi...).

5)
Il navigatore satellitare ha un solo compito: portarti nei posti sbagliati. Mentre stai per svoltare, nel momento di traffico maggiore, la voce metallica della donna sexy ti dice: "ricalcolo percorso, prenda la prossima a sinistra...".
"...Ma non mi hai appena fatto svoltare a destra. Oppure ti trovi in un posto disabitato e pensi: "..qua non ci abita qualcuno??, quella strada la fai tu? ma vai al quel paese...vecchio metodo, adesso chiedo che è meglio...".

6)
Quando chiedete delle informazioni a persone sconosciute fate finta di essere scemi e ringraziate sempre, non si sa mai.

7)
Evitate di prendere tutti quei caffè solo per andare al bagno, bevete solo meno liquidi possibili, se no si arriva a metà giornata con i capelli irti e un nervoso incontrollabile.

8)
Fate una lista dei bagni in buono stato lungo il vostro itinerario( dove non si rischia una malattia per la sola aria che si respira) e se vi trovate spesso nelle stesse zone, andate solo là( seguirà una classifica di questi bagni un giorno, ho visto posti impossibili).

9)
Se vi scappa e non ci sono bagni e vi trovate in una strada poco trafficata, al punto che non incontrate macchine o persone o animali da mezz'ora, appena sarete li pronti e tranquilli a liberarvi passerà qualcuno. E' matematico.

10)
Mangiate solo dove vedete un pò di gente, già il fatto che qualcuno si fida del posto vuol dire tanto, un parcheggio desolato davanti ad un ristorante non è un buon segno.

11)
Preparatevi una buona compilation per il viaggio ( la mia chiavetta usb da 2 giga è sempre con me), scegliete una buona radio,il viaggio passerà in tranquillità.

12) Aggiornata giorno 23/10 vedi il post
Portate sempre con voi una confezione di imodium. Non si sa mai il posto in cui andrete e cosa possa succedere al vostro intestino. Portatelo con voi per sicurezza. Evitate il mal di pancia e l'imbarazzo.

Ma qualunque viaggio facciate, oltre che seguire queste buone regole ( che potrebbero essere tantissime, questo sono solo alcune), godetevi il panorama, il viaggio, pensate a quanto siete fortunati a gustarvi posti diversi, persone nuove, climi differenti, ogni giorno.
Pensate a questa possibilità: ad un giorno che non è uguale a quello prima, ad un panorama che scopri e che ti toglie il fiato, e alle persone che conosci, che bene o male, ti aiutano a crescere.

Basta con la solita domanda

Written on 2:26 PM by my blog


I soliti problemi del rientro settimanale a lavoro.

Ecco questo sarebbe dovuto essere il titolo del post di oggi. Pensandoci bene potrebbe essere la premessa. Ma no, basta col lavoro, è duro per tutti. A differenza degli altri lunedi oggi fa veramente freddo, piove, e la voglia di stare a casa senza fare nulla è amplificata di conseguenza.
Le solite chiamate dall'ufficio, col solito tono terrorizzato del momento ( ma che ci posso fare io poi non lo so...), la solita pausa in ufficio da solo, la solita verdura mangiata a pranzo nel solito bar(cerco di stare in linea...), spendendo sempre lo stesso.

Ma arriviamo al dunque, al significato del titolo: quale può essere la solita domanda.
Partiamo dal presupposto che ad ognuno di noi è capitato un periodo nella propria esistenza dove una domanda viene posta con un'inopportuna ripetizione a tal punto che, dopo lo stupore inziale, si diventa così bravi nella risposta, da convincersene del tutto.
E' terrificante come la stessa( con lo stesso tema insomma)domanda, posta da persone diverse, possa fare nascere il dubbio che forse esiste in te qualcosa di sbagliato. Forse una visione irreale e distratta della vita. Forse una questione di priorità non riconosciuta. I motivi possono essere tanti e ognuno di essi avrebbe una valida giustificazione personale.

" ma tu, quando ti sposi?"

Ecco la domanda. Immaginate la mia risposta: teso a conciliare lo stupore iniziale, a pensare se gli devo rispondere davvero( ma a te che c...o te ne frega) e poi a cercare di essere gentile dopo che ti hanno ripetuto la domanda più volte nel corso degli ultimi mesi ( vuoi davvero che ti dia la solita c...o di risposta che ti ho dato poco tempo fa, o lo fai tanto per parlare, per rompere le p...e .
Parliamo d'altro a questa ti ho già risposto c...o. e in questi mesi mi sembra di non avere prenotato nè il ristorante nè il corso pre-matrimoniale, nè ti ho presentato qualcuna come mia futura moglie, cerca di essere attento c...o).
La domanda è dovuta al fatto che nel giro di un anno i miei due fratelli si sposeranno ( uno l'ha già fatto) e che (quasi tutti)mi vedono alla soglia dei trent'anni ormai perso e senza speranza alcuna di fare questo passo.
Non posso semplicemente rispondergli che non mi sento pronto a fare un passo del genere, nè che come minimo ci vorrebbe una persona con cui progettare un tale evento o che semplicemente non fa parte di una di quelle scadenze che ti segni in agenda (del tipo fra due anni mi sposo).
Non posso neanche dirgli che non ho idea di come si arrivi a questa scelta e che mi terrorizza un pò giustificare la mia vita in ragione di un'altra, che per certi versi adoro la mia libertà ( anche se sono consapevole, come diceva uno scrittore di cui adesso mi sfugge il nome, che libertà significa, in parte, solitudine).
Però cercatemi di capire, è la stessa domanda che viene fatta da un anno a questa parte, che terminerà solo nel momento in cui mi impegnerò.
Sinceramente non mi sono posto il problema più di tanto. Inizialmente ho visto tutto come una manifestazione d'interesse morboso nei miei confronti. Successivamente, visto il ripetersi della domanda, tanto da sembrare un rito ad ogni occasione di ritrovo, mi ha fatto pensare che in qualche modo devo reagire.

" questo vuol dire che ti sposi" direte voi

No ancora no, almeno per il momento, ma non escludo che un simile evento possa accadere nella mia vita.L'unica soluzione che mi venga in mente è di raccontare sempre le solite cose e fare finta di nulla, rispondendo in modo naturale e il più tranquillo possibile.

Un consiglio per tutti quelli che fanno sempre le stesse domande senza rendersene conto: certe volte il silenzio è più interessante della solita c.....a, che ha la presunzione di essere vagamente interessata.

domenica ...niente relax....

Written on 6:37 PM by my blog


Dopo una lunga settimana di lavoro ci si prepara sempre al week-end con la saggia intenzione di non fare assolutamente nulla.
Dopo il sabato passato ad imprecare contro un acquisto impulsivo e problematico( il toshiba è veramente fantastico, bello, bello davvero. Ho solo fatto una mega formattata per passare il file system da fat32 a quello ntfs, più veloce e sicuro per i dati, almeno così dicono gli esperti. Anche se mi è costato tanto sono felice di averlo preso) pensavo di passare la domenica a godermi le gare di motogp e di formula e di farmi una lunga passeggiata nei boschi alla ricerca di funghi.
Mi piace, ogni tanto, andare a cercare queste prelibatezze, è un modo per unire l'utile al dilettevole. La lunga camminata all'aria aperta, il profumo del bosco, delle foglie che ormai stanno macerando e che al contatto con l'umidità del terreno creano quel profumo tipicamente aspro e intenso del sottobosco autunnale. Insomma un insieme di elementi piacevoli e intensi che, di tanto in tanto, mi danno la possibilità di sfuggire dalla routine.
Ma questa domenica si è svolta in modo leggermente diverso:

Sveglia alle 7.00 per vedere il Gran Premio di MotoGp (Grande vale, che campione)
Alle 8.30 si parte, devo aiutare mio fratello per dei lavori a casa sua ( 4 ore di lavoro).
Ore 14.00, in prima linea sul divano per la Formula 1( dopo neanche mezz'ora la voglia mi è passata e ho un insanabile esigenza di prendere il primo areo, fare un sit-in a Maranello per aspettare Massa e Kimi e spaccargli la faccia e dato che ci sono la spacco anche a Domenicali, ma come si fa dico io, mica è la prima volta che succede).
Ore 16.00 gara finita, mi tocca ora lavorare a casa e aggiustare delle cose, un'ora di sudore garantita.
Ore 18.00 Finalmente doccia.

L'unico momento positivo della giornata è stato quando,inebriato dal profumo che emanava, ho mangiato il pane fatto in casa da mia madre.
Attenzione non parlo del pane fatto nel forno elettrico di casa, ma di quello che si fa nel mio paese secondo una tradizione più che centenaria, con un pane che ti stupisce e ti fa sognare con il solo profumo. Con il forno a legna che ha delle caratteristiche precise, con le foglie di limone per dare l'aroma, con la legna selezionata per raggiungere quel profumo e quella determinata cottura.
Vi lascio con il suo profumo leggero e intenso nella mia testa, con la sua croccantezza, con il suo sapore unico.
Vi lascio soprattutto con l'immagine del calore che sale sù, quando appena caldo lo spezzi metà, vi versi sopra un filo d'olio d'oliva, un pò di aglio tagliato a pezzi, solo per profumare mi raccomando, e abbondante origano. Una delizia per il palato. Una prelibatezza dai sapori antichi che risveglia immagini sopite e ricordi di bambino. Provare per credere.

shopping impulsivo- 2° capitolo

Written on 5:50 PM by my blog


Quello che non si dovrebbe mai dimenticare quando si acquista una periferica per il pc è di cercare la qualità.
Tutto soddisfatto del mio acquisto, 89,90 euro per un hard disk esterno 2,5" da 320 giga (tanto da farci un articolo sul blog) mi metto a smanettarci un pò.
Vi avevo parlato della qualità dell'assemblaggio che mi sembrava mediocre rispetto al design complessivo dell'apparecchio.
Noto ad un certo punto delle piccolissime ammaccature sul case esterno, faccio per toccarlo e la parte superiore mi rimane fra le mani.
Che rabbia mamma mia, avevo voglia di spaccarlo, ma come costa così tanto ed è costruito con la colla. Si perchè si vedeva che la colla si era staccata.
Panico totale, mi arrabbio con me stesso per non avere seguito il consiglio del responsabile del reparto informatico dell'Uniero.
"prendi il toshiba" dice lui
"ma questo a parità di prezzo ha molto più spazio (toshiba 250 gb, packard bell 320gb)
"ma il toshiba è più sicuro, se perdi i tuoi file neanche se me lo porti li recuperiamo, perchè in assistenza lo cambiano e basta" mi ripete.
Ed io pensando che mi volesse propinare il prodotto "no dai questo mi sembra più competitivo, poi la packard bell si conosce, fa bei prodotti".
Ed eccomi col mio acquisto davanti, mentre il colloquio con il responsabile mi rituona nel cervello. Guardo all'interno l'hard disk e mi rendo conto che è proprio fatto male,anche una piccola caduta in futuro e addio dati.
Prendo la macchina, mi ricordo che l'Uniero fa orario continuato. Volo letteralmente lungo l'autostrada, addirittura faccio la gara con una mercedes classe c. La rabbia scorre nelle mie vene, cavolo costa un sacco di soldi e non serve a nulla.
Alla fine arrivo al negozio, il commesso mi guarda, ride e dice "prendiamo il toshiba?".
Guarda anche lui il packard e rassegnato mi consegna il toshiba.
Alla fine gli ho dato altri 20 euro (totale 109,90) e mi sono preso il Toshiba 320 gb 2.5".
Ho preferito la qualità stavolta. A dire la verità il design è molto grazioso, lineare, esterno color alluminio satinato, piacevole al tatto. Un led in fronte che ti segnala le operazioni che sta facendo.E' un pò più grande di una mano, quindi facile da trasportare e da conservare.
Una bella scelta, anche se speravo di spendere meno, ma visto la disavventura, ho lasciato da parte il risparmio. Credo che in giro forse si può trovare a 10 euro in meno, anche vedendo il prezzo sui listini dei negozi on-line.
Sinceramente non volevo mettere sul mio tavolo un grosso mattone, che in più non puoi sfruttare così comodamente come questo piccolo.
Poi la Toshiba è la Toshiba, speriamo che queste parole siano di buon auspicio.

shopping impulsivo

Written on 1:35 PM by my blog


In questi giorni mi è presa come una voglia frenetica, irrefrenabile di comprare qualcosa di elettronico.
Ero indeciso se comprare il cellulare nuovo (il mio ormai fa le bizze e si chiude quando vuole, ma ha pure tre anni) o qualche periferica per il mio portatile.
L'unico cellulare che oggi vorrei è l'iphone 3g, che oltre ad essere una vera e propria icona dello stile è davvero molto funzionale. Ma effettivamente i prezzi attuali sono veramente alti, perchè l'unico modo conveniente per averlo è comprarlo sbloccato senza dovere legarsi per due anni alle due compagnie telefoniche che lo offrono( tim e vodafone).
Diciamo la verità, l'iphone 3g lo comprerei per per la sua bellezza e per sfruttarlo su internet, ma le tariffe che offrono sono pazzesche. Poi in questi giorni è uscito il telefono di google quindi voglio aspettare prima di comprarlo. A natale vedremo, sperando in prezzi più competitivi.
Alla fine ho deciso di prendere l'hard disk esterno per il mio portatile. Sinceramente era tanto che volevo comprarlo, proprio perchè ho davvero poco spazio a disposizione sul mio pc.
E qui comincia il dilemma: lo compro con l'alimentazione usb, quindi piccolo e meno veloce, oppure con alimentazione esterna, di conseguenza rumoroso, grosso e ingombrante. Sinceramente per quello che mi serve, meglio un piccolo hard disk portatile, non ingombrante e piacevole anche da vedere.
Vi presentoSilver. Ho fatto un giro su internet e non ho trovato feedback negativi (che è già buona cosa), poi è veramente piccolo, carino, lo posso portare in giro senza problemi. L'unica cosa che non mi convince è la qualità dell'assemblaggio.
Poi non contento ho anche ordinato il mio regalo della Esso, l'home theatre della Philips.Ormai il mio vecchio lettore dvd non funziona più, quindi era ora di cambiarlo.Sono in lista d'attesa, vediamo quando arriva.

Cronaca di una mattinata a letto

Written on 11:33 AM by my blog


Eccomi qua, steso sul divano di casa, sotto una coperta abbastanza spessa, con mio notebook a portata di mano che giro di sito in sito a leggere di qualche novità tecnologica, culturale, sociale e politica.
Dopo una nottata passata con la lieta compagnia di uno stato febbrile leggero ma persistente, tanto che stamattina mi sono svegliato in un bagno di sudore.
Inesorabilmente ogni immagine riflessa nel nostro inconscio rivive nel momento complicato che stiamo vivendo. La necessità di guardare avanti ci spinge troppe volte a non considerare degli stati emotivi che poi col tempo accumulano tensione e provocano confusione.
Tendiamo, in questi momenti, ad accentuare tutto quello che ci succede, a chiuderci molte volte in uno stato difensivo-aggressivo, che comporta scelte irrazionali e per niente opportune.
La musica di deejay chiama italia mi fa compagnia come tutte le mattine in giro.La testa e le ossa sembrano destinate a rompersi da un momento all'altro, il desiderio di una rossa è più intenso che mai.
Il mio notebook, il mio sguardo sul mondo, l'ottimismo di fondo che mi abbandona mai, un pensiero per una persona che non mi abbandona e che la rende sempre più speciale.
Credo di essere in uno stato di passaggio, mi è capitato altre volte, quando succedono questi momenti tendo a interiorizzare tutto e vivere il momento visceralmente. Di volta in volta, lo stato diventa più intenso, ma il dopo vi garantisco che mi da sempre grandi emozioni.
Non so bene di che parlo, forse straparlo, ma stavolta ho la scusante della febbre,quindi ne approfitto.
Avete il coraggio di prendervela con un malato.

maledetto raffreddore

Written on 8:18 PM by my blog


Alla fine ha vinto lui. Con gli occhi lucidi e rossi, la pila di fazzoletti nel cestino, il bicchiere ancora sporco della pastiglia effervescente appena presa.
Certo non credo di essere il solo ad essersi ammalato in questi giorni, ma cavolo adesso con tutto quello che sta succedendo in ufficio non ci voleva proprio.
Ma tutti i mali non vengono per nuocere e un giorno di tranquillità mi servirà per capire meglio cosa voglio veramente fare.
D'altronde quando ci sono delle sfide nella vita bisogna affrontarle direttamente, altrimenti la paura che ne deriva, o meglio l'ansia, ti portano in un vortice emotivo da cui non si esce facilmente, se non a pezzi.
Dato il mio stato confusionale, causa malattia, vi lascio con dei pezzi del libro L'arte della guerra di Sun Tzu. Vi sembreranno scontate, ma la chiave di lettura non è nello stile (è un manuale di oltre 2000 anni fa), ma la riflessione che queste parole (confrontandole con la realtà) possono provocare.Poi ci sta benissimo che non servano assolutamente a nulla, sicuramente il bello della lettura è di essere liberi di scegliere se pensare o meno.
La verità di fondo è che qualsiasi obiettivo tu voglia raggiungere devi sempre avere ben presente quali sono i possibili ostacoli da affrontare. Alla base di qualsiasi vittoria che ci vede protagonisti (per vittoria intendo un qualunque traguardo che ci siamo posti)c'è sempre un percorso razionale, durante il quale la nostra posizione cambia e si evolve in virtù sempre del traguardo e del nostro "nemico".

Se conosci il nemico e conosci te stesso
nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
Se non conosci il nemico ma conosci te stesso,
le tue possibilità di vittoria sono pari a quella della sconfitta.
Se non conosci nè il nemico nè te stesso,
ogni battaglia significherà per te sconfitta certa.


Ciò che fa muovere il nemico dove vuoi tu, e di tua iniziativa, è la prospettiva dei guadagni.
Se invece vuoi impedirgli di andare in un certo luogo,
prospettagli un danno.
Perciò stanca il nemico quando è pronto e riposato, affamalo quando è sazio, costringilo a spostarsi quando è accampato.

L'estate se ne va.....arriva l'autunno

Written on 8:54 PM by my blog


Un post che parlasse della fine dell'estate lo dovevo pur scrivere. Mi sembra, intimamente parlando, una delle notizie più rivelanti della giornata. Il passaggio dalla bella stagione a quella più "triste" dell'autunno, è da sempre un momento particolare.
I ricordi legati a questo passaggio risalgono all'infanzia, quando l'arrivo di giornate più corte, un pochettino più fredde, e sicuramente più impegnate ( il ritorno a scuola)veniva vissuto come un cambiamento incredibile.
Effettivamente ci si ritrova, di colpo, catapultati dalla frenesia dell'estate( passata a giocare con i miei fratelli e con gli amici, passata a fare il bagno fino a quando i miei non mi toglievano a forza, passata a giocare a calcio in qualunque posto fosse abbastanza grande e in qualunque ora della giornata)ad un periodo autunnale, anticamera dell'inverno, che è da sempre più intimistico e lento.
Per un paese come il mio questo passaggio è un ritorno alla normalità, basta pensare che d'estate la popolazione si triplica se non di più, quindi che cambiamento in pochi giorni.
Ho un'immagine di questo periodo: la scuola, la mia vecchia aula delle elementari, le immagini del mio libro nuovo, foto di foglie che imbrunite cadevano e riempivano i viali, i funghi, le castagne, la raccolta delle ulive.
Nonostante preferisco di gran lunga l'estate, mi piace buttarmi in questo periodo che nasconde un carattere sinuoso, intenso, che mi riporta ricordi di bambino.
Mi piace prendere spunto per ricordare, ritrovare emozioni sopite e viverle nuovamente, senza tuttavia perdere il loro sapore inconfondibile.
L'emozione non ha età e cresce si trasforma di anno in anno, vive di vita propria, ma mantiene quella sottile traccia nostalgica, che fa sorridere ognuno di noi ogni volta che, con uno sguardo fisso a guardare la pioggia accarezzare le foglie imbrunite, ci perdiamo nei ricordi lontani che quel paesaggio immobile ci trasmette.

L'estate se ne va.....

Written on 7:28 PM by my blog


Per molti mesi ho girato fra le pagine silenziose di questo blog per ritrovare la voglia, il coraggio,o forse solo le idee per scrivere di nuovo.
Non so coscientemente il motivo per cui ho mollato tutto di colpo e lasciato che questo spazio fosse solo come un vecchio video di famiglia che si guarda solo nelle ricorrenze importanti, oppure quando si è particolarmente depressi.
In verità molte volte mi ero ripromesso di ricominciare, ma ho sempre dato a questo posto un significato molto intimo e in un periodo un pò confuso non era una bella idea parlare di quello che ti succede. Semplicemente per il fatto che rischi di vedere tutto da un unico punto di vista.
Avevo la paura stupida di condizionare la mia vita con questo blog. Infatti tante volte in passato è stato legato a momenti poco felici della mia vità, e avevo paura di auto-condizionarmi, la scaramanzia che ci volete fare.
Ma poi ho pensato che in queste pagine ho parlato di momenti veramente felici, di persone speciali, di viaggi, di sentimenti che ritengo ancora fondamentali.
Quindi eccomi di nuovo qua. L'idea era quella di cambiare tutto e di dare nuova immagine al blog, in modo che fosse più lineare possibile, senza troppi accessori.
Nuovamente il ritorno è scaturito dal confronto con una persona speciale, che mi ha fatto rendere conto( forse in modo inconsapevole) che era il momento di tornare a parlare qui.
Alla fine questo è un diario, serve a raccontare se stessi e confrontarsi con gli altri, per avere semplicemente più punti di vista, per sfogarsi, per sentirsi semplicemente liberi di esprimersi.