pensieri e parole la domenica mattina

Written on 9:54 AM by my blog


Prendete una domenica mattina come tante, quando avvolti dal tepore delle lenzuola, un casino ti sveglia, ti mette in agitazione, manda a quel paese quell'attimo di pace settimanale, solo perchè in casa hanno deciso di svegliarsi presto.
Allora giù dal letto, un pò irritato e poco propenso alle discussioni, chiuso in un bozzolo di rabbia e sonno ho vagato per casa per quasi un'ora.
Ho deciso di approfittare di questa sveglia per parlare un pò con voi, con il mio immaginario pubblico, che passando da questo luogo, ogni tanto si ferma per capire come sto vivendo determinati momenti della mia vita.
I post possono essere paragonati a dei quadri della realtà, dei punti di vista soggettivi, che danno il senso della vita da angolature diverse ogni volta. In questi quadri-temporali viene impresso un punto di vista personale che serve a valutare, a posteriori, la visione di quel preciso momento.
Il succo di tutta questa attività è la ricerca di un confronto su tutto quello che mi accade. In fondo cerco di pervenire ad una spiegazione più o meno fattibile della realtà con il confronto che ho in questo luogo. In verità non è l'unico mezzo a disposizione, ma è quello nuovo, inesplorato, con grandi potenzialità.
Il mio stato attuale è pervaso da una profonda voglia di cambiamento, desiderio di vivere quello che mi sta capitando in modo profondo, approfittandone per migliorare la mia vita e soprattutto cambiarla. Il desiderio di una profonda abnegazione lavorativa, di immergermi in un progetto che considero fondamentale, mi spinge a chiudere i contatti con qualsiasi altra forma di realizzazione personale.
In questi giorni mi sto scoprendo più egoista, ho solo il desiderio di dare tanto a me stesso, evitando quelle forme di marcato buonismo che mi hanno sempre contraddistinto.
Mi sono allontanato con estrema semplicità da una persona che consideravo importante, cosciente del fatto che cercare in modo continuo una persona speciale ti distrae dal vivere la vita in modo degno. Non trovo, oggi, una motivazione reale per cercare una persona da amare, in questo momento conta solo quello che riesco a realizzare, progettare, immaginare.
Resto sempre un convinto assertore del vivere profondamente lo stato emozionale della vita, di succhiare l'anima di quei momenti che ti fanno arrivare il cuore in gola, e un giorno credo che rivivrò queste emozioni.
La vita merita di essere vissuta per le sue profonde contraddizioni, per il costante alternarsi di stati felici e tristi, per la ricerca dell'impossibile nella banalità della stessa.
Un manifesto esteriore del mio profondo desiderio di essere allo stesso tempo soldato e genarale, comandante supremo di un destino che rimane spesso solo immaginario e frustante.
Lo stesso scorrere leggero delle parole sulla tastiera del pc, la velocità dei pensieri e la loro immediata realizzazione visiva in frasi dirette e concrete, mi fa pensare di essere in uno stato di profonda sicurezza personale.
Non mi interessa nulla di quello che succederà, l'ansia è svanita nel momento stesso in cui ho deciso di pensare solo a me stesso.
Sapete è strano che nel momento stesso in cui ci innamoriamo, o meglio la nostra attenzione si sposta verso un'altra persona, diventiamo più insicuri e meno razionali, più tristi e ansiosi che mai, come se nell'altra persona ci fosse il succo della vita stessa.
In parte questo è vero, ma non vedo il motivo per cui perdere sonno e speranze, di idolatrare quella persona, quando alla fine quello che conta è il senso che quei momenti ti danno.
Oggi, immerso nei desideri di un uomo e non più di un bambino, capisco finalmente che l'unica cosa che conta per essere felici è quella di realizzare tappe intermedie e di consarvare di esse un buon ricordo. Tanto nel momento stesso della realizzazione, il tutto perde il significato immaginato e si lotterà per qualcosa di nuovo e di maggiore importanza.
L'amore, quel senso unico di corrispondenza emozionale fra due individui, non è una ricerca razionale, da affidare a statistiche personale o a esternazioni mentali, è solo il fascino di immaginare che realmente un'altra persona si riconosca in te.
Ma quanto questo sia vero e si possa effettivamente realizzare, sinceramente va oltre qualsiasi forma di giudizio, e l'amore socialmente inteso non è altro che una forma di felicità imposta, la cui irrealizzazione provoca una frustante solitudine e metri di paragone troppo netti, per chi, come me, in questo momento non ne vede la necessità.
Il confronto con gli altri è sempre motivo di riflessioni, una giustificata esaltazione per sentirsi più o meno migliori, solo un paventato cinismo per non mostrarsi realmente.

Buona domenica.

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