Discorso su di me

Written on 9:57 AM by my blog

Cerco fra le immagini del mio passato
il riflesso di quello che sono adesso,
il motivo intrinseco delle mie scelte,
il sapore amaro delle mie inquietitudini.
Uno specchio trasmette l'immagine reale,
la figura che mi contraddistingue,
che mi permette di essere riconosciuto,
di non essere una massa informe.
Mi osservo a lungo:
i capelli corti e disordinati,
la faccia stanca e segnata dal cuscino,
il pigiama blu scuro grande e avvolgente.
La notte passata a inseguire sogni improbabili,
un bagno in una piscina piena di persone,
il viaggio verso un posto lontano,
l'incontro con una ragazza sconosciuta
ma allo stesso tempo amica,
una vecchia conoscenza del mio inconscio,
una figura fantasma che di tanto in tanto,
mi ricorda quello che cerco,
mi indica le strade che devo percorrere,
le idee che devo rispettare.
Il risveglio da una notte inquieta
è sempre contraddistinto da stanchezza,
mentale o fisica che sia,
ci metto sempre un pò a capire,
a ritrovarmi nella realtà.
Il caldo del camino accesso,
il lento tepore che parte dai piedi nudi,
e che lentamente si diffonde fino alla faccia,
la pioggia che cade leggera leggera,
quella che neanche ti accorgi che piove,
e alla fine ti ritrovi bagnato fracido,
con un malanno sicuro e un mal di gola fastidioso.
L'inverno che tarda ad arrivare,
ancora si vedono i colori dell'estate,
la stessa temperatura è mite,
la stranezza del clima che di volta in volta,
ci stupisce con la sua imprevidibile costanza.
Non voglio sembrare una persona pesante,
che cerca in modo diretto,
profondo e intimistico le sue emozioni,
che vive nella contraddizione delle stesse,
che accetta la vita nella sua fatalità,
cioè in quel lento divenire costellato da alti e bassi.
Mi piace solo seguire la mia strada:
molte volte mi trovo a pentirmi di quello che sono,
di quello che ho fatto,
mi riprometto di essere meno idealista,
di pensare di più alla sostanza delle cose,
ma inevitabilmente non ci riesco.
In fondo sono convinto che ognuno sceglie la propria strada,
in modo consapevole o meno, ma sceglie.
Non ci sono motivazione precise,
che possono spiegare perchè siamo così diversi,
che possono dare un senso profondo al male che ci facciamo,
al male che si fanno due persone che si amano,
la vita molte volte non ha bisogno di spiegazioni,
e cercarle è solo un'inutile perdita di tempo.
Le emozioni che visceralmente si impossessano di noi,
che ci fanno fare cose improbabile,
che ci fanno dare importanza ad una persona,
e vivere nell'ombra di quella felicità,
sono solo il frutto delle immagini che dal passato ritornano,
figure che da un passato di bambino,
ritornano e cercano un'evoluzione improbabile e egoistica.
Perchè è puro egoismo pensare che una persona sia tua,
che si possa essere felici in nome dell'esclusività del rapporto.
Mentre penso a lei,
alle parole che le ho detto,
al coraggio che ho trovato in quel momento,
capisco che decidere di percorrere questa strada mi porta lontano,
che mi fa accantonare me stesso per lei,
sono convinto del fatto che le nostre vite
continuerebbero bene anche senza un nostro incontro,
che saremmo tutte due felici lo stesso,
senza avere il bisogno l'uno dell'altro.
Il bisogno di essere esclusivi nasce
dall'insicurezza insita nella vita,
nel bisogno di certezza che abbiamo.
La relatività della vita,
il suo continuo mutare a secondo dai punti
in cui la si osserva,
permette una radicale e imperfetta maturazione della stessa.
Certo che scrivere tanto lunedì mattina,
appena sveglio con solo due tazze di caffè,
vuole soltanto dire che il bisogno di parlare,
di manifestare le mie idee è tanto,
che forse non troverò mai un lavoro,
e una persona che mi permettano di farlo fino in fondo,
e che forse è deleterio parlare tanto e manifestare i dubbi,
le naturali incertezze della vita.
Molte volte penso che bisognerebbe essere struzzi,
abbassare la testa e non chiedersi il perchè,
continuare senza dubbi e vivere felici di quello che si ha,
ma troppe volte penso che necessito di risposte,
di impegno di modificare la realtà,
perchè a sopravvivere non ci sto, non ci starò mai.
Se solo lo facessi rinucerei alla mia libertà,
come diceva una GRANDE UOMO:
" la libertà non è stare sopra un albero...
....la libertà è parteciapazione"
partecipo alla mia vita,
sbaglio spesso, vivo per emozionarmi, per dare emozioni,
per scegliere una strada diversa daglia altri,
ma non per distinguermi e per fare il tipo,
ma solo perchè è in quella strada che trovo il senso di me,
fiducioso del fatto che un giorno la mia scelta
darà i suoi frutti.

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