Riflessioni

Written on 7:17 PM by my blog

Perchè mi faccio continuamente del male,
cercando nel passato le soluzioni ad un triste presente.
Mi alzo la mattina con una grande voglia di fare, di cercare, di amare, di sognare, insomma di vivere.
Ma devo confrontarmi con la dura realtà.
Ho scadenze, incontri importanti, i superirori da affrontare, i clienti da accontentare.
Allora che faccio?
Prendo la borsa, accendo la macchina e via, si parte.
Lungo il viaggio, da solo, mi trovo a fantasticare, a immaginare cose lontane, progetti futuri misti ad avvenimenti passati.
Ripenso a quando ero più felice di adesso. Magari perchè in quel momento la mia esistenza sembrava avere un senso compiuto, un obiettivo.
Purtroppo è durato poco tempo, adesso devo ricominciare dall'inizio.
Se solo sapessi cosa cerco e cosa voglio, la vita sarebbe più semplice.
Ma la natura dell'uomo è di non accontentarsi mai, di superare sempre il proprio limite.
Oggi sono qualcuno che non mi convince. Vorrei fare altro. Mi vorrei fermare davanti casa tua, aspettarti e dirti tutto.
Ma non ce la faccio. Mi sembra che ogni mio desiderio sia banale, che ogni mio sogno sia il risultato di una vita troppo spesso comoda.
Ho paura, certe volte, quando prego DIO, di chiedere qualcosa di bello.
Forse perchè, in cuor mio, so che ho abbastanza, più di quello che hanno altri.
Non mi punisco per qualcosa. Almeno credo.
Adesso sono in ufficio. Fuori c'è un tempo pauroso. Tuona che sembra un film horror.
Ho appena sentito la mia lontana ex.
E' felice adesso. Ha trovato una persona che la fa stare bene.
In tutta sincerità sono felice per lei. E' una brava ragazza.
Devo ammettere che mi fa un certo senso, forse mi dà un pò fastidio.
Ma credo che in fondo sia giusto. Troppo diversi per stare bene. Mondi, di galassie lontane, che per un pò si sono incrociati.
Per la prima volta scrivo nel blog in un modo così personale.
Non mi piace parlare di me direttamente, preferisco le storie, la fantasia.
Adesso, però, il mio viaggio giunge ad un bivio.
Fra pochi giorni prenderò una decisione sul mio lavoro.
Beh all'inizio sarò considerato un fallito, ma poco importa.
In fondo, non so come dirlo, mi sento felice. Sto rimettendo le cose al loro posto.
Ho intorno a me persone che mi amano. Forse ho conosciuto la persona che starà con me in futuro ( attrazione elettiva, che figata!!).
Veramente di quello che succederà, da qui a poco, non mi interessa.
Mi sento invincibile, come alcuni anni fa, quando ero capace di far girare tutto intorno a me.
La vita porta ad una naturale selzione delle opportunità e delle scelte.
Non ci sono costanti che tengano, ci sono una serie di eventi variabili che si ripetono con una costanza disarmante.
Forse è vero, sono troppo cocciuto e sognatore, troppo banale e poco reale.
La classificazione la lascio fare a chi se la sente.
In fondo la nostra dimensione si trova là dove sentiamo pace, in quel remoto angolo di vita dove tutto gira per il verso giusto.
E' appena arrivato il pranzo.
Il solito panino con tonno, pomodoro, mozzarella e pomodoro.
Almeno è un pò estivo. Ma la signora del bar lo riscalda. Mi sa che gli devo dire di non farlo.
La giornata trascorrerà come tante altre.
L'idea di passare le giornate, sempre, quasi, allo stesso modo e cercando lo stesso obiettivo mi dà una noia incredibile.
Mi sa che mi metto a scrivere per un giornale, una rivista.
Poco importa. Almeno potrò divertirmi con la mia fantasia. Forse è l'unica qualità che ho.
Questo messaggio è troppo personale per un blog. Ma sono convinto che lo leggeranno in pochi e questo mi crea meno imbarazzo.
Vi chiederete perchè mi sento in soggezzione. Semplicemente perchè il confronto con sè stessi è talmente privato, che pubblicarlo significa quasi un sacrilegio.
Ma la voglia di cambiare tutto e ttutti, in primis se stesso, è una forza talmente potente che non lascia scampo.
Tanto per intenderci. Per essere felici dobbiamo, fer forza, essere come ci vogliono, come ci classificano.
Possiamo, per una volta, essere diversi. Possiamo andare oltre gli schemi prefissati.
La paura di conoscere se stessi è la causa di una vita piatta, piena di falsi obiettivi.
In fondo la libertà di vivere è un senso si appagamento difficilmente colmabile con la quotidianetà.

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