l'estate, i sogni, la confusione e la fantasia

Written on 7:09 PM by my blog

La luce rossa all'orizzonte mi dice che la notte sta arrivando.
Lentamente il ritmo frenetico della giornata si placa.
Il caldo afoso del pomeriggio è passato,
ma ancora si sente nell'odore dei vestiti.
Accendo una sigeretta.
Il fumo lentamente sale,
e riempie l'abitacolo, stretto e disordinato.
Dal finestrino vedo le persone che rientrano da una giornata di mare.
Come li invidio.
Sono stato tutta la giornata a parlare con persone che non conosco,
a fare finta di essere interessato ai loro problemi.
Cercando soluzioni fantasiose, ineventando argomenti confusi e motivazione contorte.
Finalmente torno a casa.
Alla radio passano le canzoni dell'estate.
Quella colonna sonora che, a distanza di tempo, susciterà malinonia.
Ho deciso: mi fermo.
Scendo dalla macchina.
Tolgo la cravatta, quanto è fastidiosa.
Arrivo alla riva e mi siedo.
Con mia grande sorpresa sei lì.
Mi guardi.
Sei davvero bella. Ci salutiamo e ti avvicini.
Non parliamo.
Guardiamo il mare, i bambini che corrono, le coppiette che si baciano,
i gabbiani che volteggiano sopra di noi.
Avete mai visto il sole che tramonta nel mare,
quando d'improvviso colora tutto di rosso.
Che spettacolo.
Mi avvicino e ti abbraccio.
Ti accarezzo i capelli, sento il tuo sapore,
il tuo profumo, mi perdo nei tuoi occhi.
Mi dimentico di tutto.
All'improvviso non sono solo.
La notte, ora, non fa più paura.
Lentamente nel cielo si accende qualche luce,
i bambini tornano a casa.
La vecchietta, con la sdraio piegata,
con una semplicità disarmante,
abbraccia il marito,
e dimentica il tempo passato.
Noi due,
lentamente camminiamo verso la macchina.
Ti guardo negli occhi.
Nessuna parola,
basta il rumore della tua bellezza.
Domani, ne sono convinto, sarà un giorno migliore.

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