Una Serata fredda

Written on 4:13 PM by my blog

Una leggera brezza invernale,
i brividi che mi partono dalla schiena
e mi stringono in un abbraccio.
Serro leggermente le braccia,
mi avvicino lentamente al ciglio della strada.
Vedo le colline intorno,
ancora verdi per via degli alberi di ulivo,
il mare in lontananza appare come un enorme distesa azzurra.
Le scie delle barche,
l'immobile figura del vulcano,
il fumo che esce dalla sua bocca,
uno spettacolo di vita,lacrime, insofferenza, impotenza.
Gli occhi chiusi,
la paura del momento che rattrista lo spettacolo,
l'ansia di un giorno che arriva e sparisce subito.
Le sensazioni vissute, amate,
lasciano una dolce ferita difficile da guarire.
Forse scappare non è da coraggiosi,
forse è l'ennesimo sbaglio, abbaglio,
l'ultima illusione di una vita,
quella che probabilmente non si supererà più.
Nei destini incrociati di persone distanti,
nei battiti telefonici di solitudini spezzate,
nella certezza di un segno che non arriva,
nella leggerezza e persistente insofferenza che ne deriva,
disteso, inutile,
scruto l'orizzonte confidando nei sogni che nelle notti mi cullano.
Il vento, la notte che arriva, il freddo,
le macchine che passano indifferenti,
i bambini che giocano,
i ricordi di una vita semplice.
Preso da una musica irresistibile,
lentamente un sorriso solca il mio viso,
sarà il freddo ma piccole lacrime accarezzano le guancie,
una risata, un conforto inaspettato.
Circondato da un piacevole tepore,
dal fumo della sigaretta che sale, si deforma e sparisce,
guardo il mare,
intravedo la speranza, il motivo di tutto,
d'altronde
la follia ha sempre il sapore della premonizione.

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