Il ritorno da un lungo viaggio

Written on 8:16 PM by my blog

Eccomi di nuovo qua, nel mio posto speciale, nella cabina di regia della mia vita.
Sono stato assente per due settimane, non per motivi strettamente legati alla mancanza di voglia, ma per altre ragioni, più pratiche e meno fantasiose.
Sono stato due settimane fuori di casa a sostenere colloqui per un lavoro che sembra sempre più un miraggio e un dono sacrificale.
In questi giorni sono stato tre volte a Napoli, una volta a Torino, una a Catania. Insomma mi sono fatto in lungo tutta la nostra penisola, e solo oggi ho avuto un attimo di respiro.
Mi fanno ridere quelli, che dall'alto della loro tranquilla vita monotona e assassina, dicono che noi giovani non cerchiamo lavoro e aspettiamo sempre che qualcosa accada prima di andarcela a cercare.
Che banali, li vorrei vedere a cercare lavoro, ad accettare offerte che non ti rispecchiano, che non giustificano gli anni di sacrificio passati a studiare ed immaginare un futuro migliore, che ti potesse dare obiettivi diversi da quelli dei tuoi genitori.
E' facile generalizzare e giudicare gli altri, sentenziare sui precari, sui lavoratori a progetto, sui collaboratori-procacciatori e così via. Tanto alla fine sono gli altri a subire e vivere i disagi di un modo di vivere che segna inevitabilmete le scelte presenti e future.
Alla fine ho avuto una buona offerta di lavoro, mi porterà lontano da casa, a Torino, a fare un lavoro che almeno inizialmente non avrà nulla a che vedere con i miei progetti ideali, ma alla fine quello che conta è la realtà, e il lavoro serve per vivere, progettare, per potere guardare in faccia chi ha sempre contato su di te.
Mi troverò solo, dovrò ricominciare da zero , rinunciare al calore della mia famiglia, dei miei amici, a qualcosa di bello che stava nascendo ma che la distanza inevitabilmente cancellerà, ma non porterà mai via il sapore di quello che poteva essere, quella malinconica nostalgia di un passato visto sfrecciare su un treno diverso dal tuo.
Alla fine penso che tutto questo serva per capire quello che sono, che posso essere, a vivere con dignità e onestà, con gli occhi feroci di chi ha raccolto la sfida ed è pronto a buttarsi nella mischia senza fare sconti a nessuno.
Il sapore, i colori e il profumo della mia Calabria tornerannò ad allietare le notti solitarie e cacceranno i fantasmi del giorno dopo, mi renderanno forte, orgoglioso, mi sentirò fortunato per quello che ho avuto e che potrò trasmettere.
E mentre nella mia testa risuona il treno che sfreccia sui binari, il suo viaggio verso nord, i paesaggi che cambiano continuamente, i passaggeri distratti e assonnati, due occhi riflessi nei miei che lontano mi rattristano, un calore di abbracci che mi manca, mi tormenta, un profumo di una felicità tanto sognata che adesso lascio scappare per inseguire la mia indipendenza.
Se tutto questo avesse un senso più profondo, sarebbe più facile andare incontro alla tristezza che seguirà.

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