Un viaggio in treno, un'avventura, tanti sogni in un solo atto, puntata seconda

Written on 3:10 PM by my blog

Stazione di Lamezia sono le 2.00 di mattina di venerdi,
sono appena arrivato, mi affretto per fare il biglietto,
e subito dopo vedo che il treno delle 2.30 è in ritardo di 35 minuti.
Mi rassegno subito al peggio,
in fondo lo sentivo che sarebbe andata così.
La stazione è vuota, ci sono poche persone,
alcuni ragazzi africani che sono scesi dal treno e che vagano senza soldi,
e senza sapere dove si trovano, insomma senza nulla.
Alla fine il ritardo è di un'ora.
Partiamo, trovo una cabina vuota, in uno scompartimento buio e desolato.

Sono le 6.00 ci stiamo apprestando a traghettare verso Messina.
E' una manovra lenta e snervante, e quando sai di essere in ritardo,
e che ne stai accumulando altro e che sicuramente arriaverai in ritardo al colloquio,
diventi sempre più nervoso, impaziente, non riesci a dormire o riposare.
Solo dopo un'ora e mezza arriviamo a Messina, in fondo la distanza è solo 3 km.

Sono le 8.45 arrivo finalmente a Catania. Scappo trovo l'autobus che mi porta all'albergo.
Arrivo con 45 minuti di ritardo, le prove sono già iniziate.
La responsabile mi dice che ho perso la prima e mi invita ad aspettare.
Aspetto poco, mi fa entrare e si comincia dalla seconda.
Due ore di test. Alla fine sono distrutto.
Aspetto fino alle 16 per fare il colloquio individuale.
L'ambiente è tranquillo e la compagnia ottima,
e il tempo passa velocemente.
Appena finito decido, che pazzo che sono, di fare il tragitto che mi porta alla stazione a piedi.
Fa molto caldo, in fondo la cartina che ho stampato mi dice che la distanza è solo 3km.
Fiducioso, la bella giornata, il mare, parto.
La strada non finisce mai, si è una bella città, ci sono tante belle persone,
ma che caldo, sono tutto sudato, stanco.
Dopo 40 minuti arrivo finalmente alla stazione.

Sono le 21.00, sono a Messina che aspetto il traghetto.
Eccomi seduto sul ponte che guardo lo spettacolo di luci, di navi e di gente.
Piano piano Reggio si avvicina, fa un freddo cane, ma non volgio rinunciare alla traversata.
Sarebbe un'esperienza da provare con la persona giusta,
abbracciati, assonnati, mentre il gioco di puntini lumonosi e il vento gelido ti fanno rabbridire.
Che emozione se ci penso adesso mi viene volgia di essere li.
Avrei voglia di meravigliarmi dello spettacolo della natura, del profumo pungente del mare,
misto all'odore di petrolio.
Lo giuro, un giorno sarò là, sul ponte con lei, e ricorderò questi momenti,
ne proverò e proietterò di nuovi.
Il resto della storia è una disavventura.
Perdo il treno per salire a Lamezia, e mi tocca aspettare 2 ore.
Solo verso l'una, dopo tante disavventure, sono di nuovo a casa.

Alla fine di questa settimana sono veramente stremato. Ma la bellezza dei posti che ho visto,
le persone che ho conosciuto, i sapori che ho provato, le emozioni che mi hanno colpito
mi rendono felice.
In cuor mio so di aver dato tanto, tutto per questi colloqui,
alla fine la voglia di mettersi in discussione, la necessità di un lavoro,
la volontà di dare seguito alle proprie aspirazioni saranno, ne sono convinto, determinanti.

Il viaggio, la speranza, le illusioni, l'amore,
il cielo, i campi, l'etna, le carrozze, la notte,
i passeggeri, l'autista del bus 448 di Catania, i compagni di viaggio Calabresi,
la necessità, il barista gentile di Anagni, i turisti tedeschi,
il traghetto, il treno, il mare, il vento, il sole:
sono tutti elementi di un puzzle,
li metti insieme, con la giusta dose di fantasia e coraggio e viene fuori una settimana straordinaria,
un viaggio solitario ed intenso verso mete lontane e imprevedibili,
un ritorno con un animo sereno e fiducioso.

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1 Comment

  1. Anonimo |

    sorrento è si un luogo IN, ma solo per chi ci và per la prima volta..paragonata a capri o positano,è molto più accessibile in termini di costi e vita..la prossima volta che ci capiterai fammelo sapere e ti darò gli indirizzi giusti!!

     

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