Camminando ......

Written on 2:31 PM by my blog

Avete presente cosa significa passare due ore in una città sconosciuta e deserta, a causa del maltempo. Si ha quella tremenda sensazione che il tempo non passi mai.
Mentre mi sono fermato ai margini della statale, dopo avere pranzato in una fastidiosa tavola calda, la pioggia continua ha coperto il parabrezza della macchina e ho l'impressione di trovarmi in una bolla isolata, che mi ripara e mi opprime allo stesso tempo.
Credo che sia normale che momenti del genere favoriscano pensieri intimi e persistenti, è come fermarsi e dare ascolto alla propria coscienza, un modo inconscio di trovare risposte a domande mai poste realmente.
Mi capita di guardare al passato e di chiedermi se sono diventato quello che avrei voluto essere, se ho fatto tutto quello che immaginavo, se ho ancora sogni oppure sono caduto nella classica routine "azione-reazione"senza un progetto da portare avanti.
Di sicuro, non avrei mai pensato di fare questo lavoro. Appena finito l'università pensavo di voler lavoro nel settore statale,ma più facevo le domande per i concorsi più mi accorgevo che sarei scappato da una simile vita. Ho provato a fare il giornalista, ma non ho resistito all'idea di dover fare pratica per due anni (mi sembra) e dovere andare a trovare il politico di turno che sponsorizzava il giornale che mi aveva scelto.
Dopo le prime resistenze, ho compreso che quello che mi viene semplice è conoscere persone, ho sviluppato questa mia capacità empatica col passare degli anni e mi rendo conto che non riuscirei a farne a meno. L'unico problema è che il fine settimana devo letteralmente staccare altrimenti sarebbe impossibile discernere le mie esigenze da quelle degli altri.
Senza dubbio una bella trasformazione.
Si è vero, avrei voluto sfruttare questa capacità nella politica o nella comunicazione. Tuttavia sono contento di non averlo fatto, perché oggi non mi riconosco in questo modo scontato di fare politica. Ma dove sono finiti i leaders capaci di dare spazio concreto agli ideali di un popolo, soprattutto in grado di progettare una visione della società civile diversa dalle logiche di clientelismo, una società diversa da quella immaginata da hobbes, più concreta e vicina alle esigenze primarie.
Sono contento di lavorare solo grazie alle mie capacità e di non avere implorato alcun politico o faccendiere per farlo ( qua da noi è un bel traguardo, solo la settimana scorsa sono venuto a conoscenza di un giro virtuoso di spartizione politica di posti di lavoro).
Se penso alla mia vita, mi rendo conto che l'unica cosa che mi manca è l'amore. Cioè, non riesco completamente ad abbandonarmi a questo sentimento. Per quanto ne sento l'esigenza tutti i giorni, come se fossi incompleto, ho paura di innamorarmi. Forse le esperienze passate non aiutano, ma quando sento qualcosa per una donna cerco, in modo razionale, di sfuggire a quel complesso sistema di sentimenti contraddittori che è l'amore. Si sa, l'amore non va a braccetto con la logica.
Probabilmente è solo una questione di tempo e di coraggio, voglia di affrontare le mie paure per qualcosa di più importante.
Il tempo, solo lui, mi darà quelle risposte che cerco. Il discorso sarebbe molto più complesso e lungo e le domande tante.
Una in particolare mi affascina: ma basta veramente essere se stessi nel complesso mondo delle relazioni uomo-donna, o bisogna ogni volta scendere a compromessi pur di risultare interessanti.
Gli occhi di un uomo o di una donna che cercano conferme sono mondi di infinita bellezza, per chi ha la fortuna di scoprirli.

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