Occhi chiusi

Written on 2:01 PM by my blog

Certe volte per scrivere meglio ho bisogno di scegliere una colonna sonora che mi accompagni durante il viaggio nel tempo che faccio con la mia mente.
E' strano che alcune canzoni rimangono così strettamente legate con i ricordi, anzi riescono in alcuni casi a ricordare momenti che altrimenti sarebbero persi.
Pochi gioni fà, Sofia mi ha ricordato una canzone( Ho perso le parole) che per me è legata ad uno dei momenti più importanti della mia vita, il mio primo anno universitario.
Adesso la metto a palla e provo a trasmettervi le sensazioni, i ricordi che mi trasmette.


Ecco tre amici in un piccolo appartamento di Ercolano,
è una giornata di sole,
nonostante siamo in autunno, questa domenica fa davvero caldo.
La tele sintonizzata su Mtv trasmette l'ultimo video di Liga,
la colonna sonora di Radiofreccia, il caffè lentamente esce, che buon profumo.
B. è uscito a comprare le sigarette con I., se va bene trova quelle di contrabbando,
costano meno, la vita universitaria costa già troppo.
Il sapore non è lo stesso, è un pò più aspro, ma va bene lo stesso.
M. è ancora nel letto, e non si vuole alzare,
ogni tanto vado in camera e lo muovo, ma niente.
B. e I. devono comprare gli gnocchi, oggi ci trattiamo bene.
Il Golfo dal quinto piano si vede benissimo.
Le scie delle barche a vela disegnano una fitta rete bianca che contrasta con l'azzurro vivo del mare.
La sigaretta fumata sul balcone, appena dopo il caffè, il libro di Kundera, la barba incolta e i capelli lunghi, le urla dei ragazzi, i motorini a palla per le strade.
M. si è alzato, ha preso il restante caffè è mi ha raggiunto sul balcone.
Si passa spesso le mani fra i lunghi capelli, ancora sta dormendo.
Gli manca casa, ma manca un pò a tutti. Non avevamo previsto che ci mancasse tanto. Siamo partiti con la speranza di fare un'esperienza nuova, di crescere e dimenticare in fretta le nostre paure. Siamo 4 amici che hanno passato gli ultimi 5 anni in un liceo di provincia.
Giovani, idealisti, sognatori, scapestrati, amici per pelle, sempre pronti a fare casino con una chitarra e un pò di vino.
L'altra sera con M., eravamo ubriachi persi. A casa c'era una cena d'addio di un ragazzo che abbandonava l'università.
Cena a base di pesce e tanto vino. A un certo punto abbiamo deciso di prendere l'ascensore con M., tanto per passare il tempo. Ma l'ascensore si è bloccato fra il 4° e il 5° piano,. Quante urla, meno male che una signora ci ha passato 50 lire. E si l'ascensore funziona con le monete da 50.
Che risate, ubriachi persi e una figura incredibile.
B. e I. sono appena tornati, sono davvero una bella coppia. Hanno portato tutto, anche il giornale,.
Il sole sul balcone è davvero piacevole, lo sguardo è perso. Guardiamo a sud, con il cuore e l'anima siamo a casa. Gli occhi un pò lucidi, la testa confusa, la voglia di stare assieme e di crescere.
La tele ripassa il video di Liga, M. prende la chitarra: cantare assieme ci farà sentire meno soli.


Alla fine di dell'anno siamo andati via da Ercolano, ognuno di noi ha perso la sua strada.
Quell'avventura ci ha fatto capire cosa volevamo. Non ci siamo persi però: io, B e I siamo quasi inseparabili. Si è perso un pò M., ma il nostro legame è talmente forte che quando ci ritroviamo il tempo non conta, come se tornassimo a quel giorno d'autunno a Ercolano.

Dedico con tutto il cuore questo post, tutte emozioni che ho provato a B., I. e M. alla nostra amicizia e ai nostri sogni.

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