Un banale post di fine anno...

Written on 3:49 PM by my blog

Eccoci qua, finalmente. Siamo alla resa dei conti.
Ho aspettato veramente tanto per poterti scaricare tutta la mia rabbia.
Ho vissuto questo giorno all'infinito. Ho corretto gli errori, ho variato la tattica, ho migliorato la tecnica.
Sono pronto.
Siediti. Prendi pure un bicchiere del buon rosso che ho appena stappato, senti il suo sapore violento, perditi per un attimo tra i mille profumi che riporta alla memoria e preparati.
Hai fatto finta che non esistessi per tanto, non hai risposto alla mie chiamate nè letto le mie mail.
Indifferente mi sei passato accanto e non hai minimamente ascoltato le mie richieste.
No, tu devi essere protagonista assoluto per forza.
Hai preso tutto, travolto mille destini, giocato con le aspettative altrui. Non ti ha sfiorato minimamente l'idea che in qualche angolo remoto, qualcuno, preso dalla paura, imprecasse contro il mondo e contro di te, arrancando, per quanto possibile, lungo una strada diventata improvvisamente piena di insidie.
Già, tu non conosci la paura. Quell'ansia profonda che ti assale certe notti silenziose e che quasi ti strozza la voce per quanto opprimente. La paura di non riuscire ad immaginare, progettare, vivere tutto quello che fino a poco tempo prima sembrava semplice e naturale.
Destini travolti, vite proiettate nel dubbio.
Si, hai fatto finta di nulla e senza rimorso hai continuato nel tuo assurdo disegno finale. Convinto, come non mai, che tutti dobbiamo trovare la forza di reagire da soli.
Forse hai ragione, ma io non riescono a chiudere gli occhi quando vedo qualcuno cadere, non giro le spalle quando mi chiamano. Quando hanno bisogno di me.
Ecco, non parli. Ascolti questo mio assurdo monologo e bevi il vino.
Lo vedo, i tuoi occhi tradiscono improvvisamente la tua maschera sicura. So che ne hai viste tante e che forse il tuo amaro destino è quello di essere il motore immobile di tutto. Neanche tu lo accetti.
Amico adesso puoi anche piangere e raccontarmi l'amaro di questa tua vita.
Nessun rancore, credimi, ho solo bisogno di risposte. Perchè?
Forse alla fine di questo percorso, hai ragione, le risposte non servono. Pensare a come sarebbe stato non mi aiuta a migliorare la mia vita. Le scelte sono il frutto del momento ed hanno un senso solo in un determinato contesto, un'analisi successiva è quanto mai inutile.
Te lo devo riconoscere, ultimamente,  ti sei dato da fare e hai trasmesso nuovamente speranza a tutti.
Con piccoli gesti hai ridato un pò di prospettiva. Per un momento sei sceso dal tuo trono e sei tornato quel vecchio caro amico di sempre.
Sai avrei avuto mille altre cose da chiederti, avrei voluto mostrarti e farti provare, per poco tempo, la paura, proiettandoti mille immagini di vite spezzate. Ma ora, guardandoti, non so qual'è la tua colpa. Probabilmente sei la scusa di mille fallimenti, la proiezione presente degli errori umani, uno spettro da schiacciare o chiudere nell'armadio per non pensarci più.
Brinderò, amico mio, alla tua partenza. Non lo farò con soddisfazione e fierezza. Ti guarderò sparire con tristezza, sperando che il tuo insegnamento sia stato chiaro per tutti: le conseguenze delle azioni di pochi sono un macigno per la vita vita di molti. L'avidità, il potere, l'arrivismo sono solo illusioni personali che non tengono conto delle sofferenze altrui. Per imparare e migliorare bisogna soffrire e andare oltre. Crescere e non dimenticare.
Amico mio, è ora di andare. Il tuo successore è li sulla porta. Già i miei buoni propositi, le mie speranze, i miei sogni , i miei progetti lo hanno raggiunto insieme a quelli di tanti altri. Tutti in questi giorni pensiamo di  cancellare il passato, immaginiamo una nuova vita, il grande amore, una nuova felicità. Presi da una sorta di entusiasmo infantile e irrazionale crediamo di poter realizzare tutto. Non credo ci sia nulla di male, nell'immaginare, solo per un attimo, che tutto possa andare come noi desideriamo.
Il vino è ormai terminato e il fuoco è spento, vorrei sfogarmi ancora, ma è giunto il tempo.
Addio caro vecchio 2008. Non ti dimenticheremo facilmente.
Ben arrivato 2009. Vediamo di che pasta sei fatto, non ti preoccupare tuo fratello ci ha reso più forti. Siamo pronti.

Ho visto dei....

Written on 5:46 PM by my blog

Ho visto dei pinguini felici nel campo di calcetto che temerari venivano in contrasto e facevano passaggi superlativi, lanci da metà campo che finivano in area di rigore.
Erano talmente a proprio agio nel freddo della serata che molte volte li vedono ridere di gusto e banalizzarci con dei tunnel incredibili, penso di aver visto anche un paio di veroniche.
Ridevano, ridevano. Ridevano di noi cavolo, che infreddoliti e a tratti piegati dal freddo gelido della serata a stento riuscivamo a fare un passaggio decente.
Si, mi sembrava di essere nella pubblicita della Kinder, mi sentivo fuori posto e sopratutto stupido.
Era una serata da camino acceso, bottiglia di vino rosso e un gruppo di amici intenti a giocarsi la casa.
Anzi sarebbe stata meglio una serata con camino acceso, bottiglia di vino e una favolosa donna al mio fianco.
Si, si scelgo la seconda. Senza dubbio.
Le conseguenze delle serata sono state una serie di complicazioni fisiche. Quando sei in campo il freddo tende ad attenuare eventuali ematomi ma appena esci fuori dalla doccia il dolore diventa reale.
Sentivo dolore, dolore. La cosa è continuata per tutta la giornata. Che patetico che sono.
Per quanto possa sembrare impossibile non ho più il raffreddore, sembra un controsenso ma è così. Partito con il naso gocciolante e parzialmente chiuso, oggi mi sento finalmente libero e posso respirare normalmente.


Dopo 4 mesi di calcetto, una partita a settimana, noto progressi incredibili.
Riesco tranquillamente a mantenere il ritmo della partita e non avere più il fiatone. Faccio su e giù dalla difesa all'attacco senza restare in panne come le prime volte. Per uno, come me, che fuma un pacchetto di rosse al giorno è un ottimo risultato. Probabilmente dovrei fare un lavoro per aumentare la resistenza fisica e avere più forza. Col tempo vedremo, in primavera ho intenzione di associare una seduta di corsa settimanale.


Stasera serata di poker e stop.
E' una tradizione natalizia ben consolidata ormai. Non so giocare bene a Poker ma sto imparando a furia di perdere. Il metodo migliore è imparare sul campo.
Cavolo se non vinco spacco tutto.
Tavolo lungo, 7 persone, 7 bicchieri riempiti di rum&coca, di wiskey, salatini e patatine, il fumo che riempie la stanza, lo stronzo di turno che ha la sua serata fortunata, tutti gli altri annoiati ad aspettare il turno buono.
Fortuna, fortuna. Ci vuole solo quella.

Maledetta Paura...di amare..

Written on 5:26 PM by my blog

E' inutile girarci intorno, cercare le scuse migliori del proprio repertorio personale, e trovare così un pò di pace momentanea.
Tutto risulterebbe estremamente banale e momentaneo, il piacere di una ben articolata giustificazione si infrangerebbe, di colpo, con la triste realtà quotidiana.
Per quanto risuoni stupido e scontato è meglio accettare i propri limiti e vivere per poterli, un giorno, superare.
Penso che ognuno di noi è il frutto delle proprie esperienze personali, la sintesi perfetta di tutto quello che ha vissuto, di ciò che ha desiderato e provato.
Ogni volta che affrontiamo un problema una sorta di deja vu ci rimanda alla precedente esperienza e ci suggerisce, in modo inconscio, il percorso ideale per affrontare il momento e guardare oltre. Un sistema per non ripetere i soliti errori.
Purtroppo non esiste un ripristino alla situazione precedente, come nel pc, immaginate che bello, provare e riprovare fin quando non si trova la situazione ottimale, ripristinando sempre se qualcosa non va bene.

Basta così, altrimenti vado fuori tema.
Ma cavolo qual'è il tema di questo post, quasi non lo ricordo. 
Poi vado sempre fuori tema, sai che novità.
Ma no, stavolta vado al cuore della questione, senza perdere tempo.

Ecco, semplificando le cose, ho una maledetta paura di innamorarmi.
Me ne accorgo tutti i giorni, tutte le volte che succede qualcosa che mi fa battere forte il cuore, che mi rende imbranato e insicuro.
Ecco non sono mai riuscito a gestire l'amore, divento subito un bambinone, troppo romantico, quasi irriconoscibile rispetto a tutto quello che sono tutti i giorni.
Non ci riesco, è inutile non mi abbandono all'idea, romantica e ideale, di darsi completamente nelle mani di un'altra persona.
Credo che tutto dipenda dalle ferite rimarginate col tempo e con troppa fatica. Anche se con il passare del tempo le giustificazioni diventano sempre più blande, quasi inconsistenti rispetto al passato.
Ma esiste una contraddizione di fondo che mi stordisce nella sua verità, più prometto di non innamorarmi del tutto, di provare a gestire l'amore ( che cazzata ci fossi mai riuscito) più ho voglia di essere travolto dalla sua forza, di diventare nulla e di confondermi in questo sentimento.
Forse questo post è la diretta conseguenza dell'atmosfera natalizia, di tutti i films sdolcinati del periodo.
Che ne so di tutti gli stereotipi della felicità che ci vengono trasmessi in modo subliminale attraverso i media, le storie, i racconti, le canzoni.
Sarà pure tutto ciò.
Mi auguro solo di essere così fortunato da poter trovare una persona che lo posso capire e che abbia solo un pò di pazienza. Mi auguro solo che ciò avvenga prima che il mio carattere autodistruttivo prenda il sopravvento.
Alla fine mi piace pensare che tutto succeda quasi per magia: due persone che si incontrano dal nulla e che costruiscono qualcosa di speciale. In quei momenti, queste stupende menate svaniscono senza lasciare traccia.
L'uomo non è isola e da solo non ha alcun senso.

Ma dove andremo a finire. Un uomo che parla dell'amore associandolo alla paura. 
Ma sposati e non rompere, guarda i tuoi fratelli. Certo che tu nella testa non hai nulla.
Sempre il solito, pensi troppo. Agisci c...o. Inutile, inutile, tu mi rimani a casa.
A quest'ora dovresti avere un figlio. Ma quella tua ex con cui ti dovevi sposare come sta.
Ma quando pensi di mettere su famiglia. Io non ti ho mai capito,  mi rispondi male, non pensi
al futuro. Trovati na fimmina. ( Repertorio quotidiano di mamma e papà)
Mi sorge un dubbio: mi stanno forse facendo il lavaggio del cervello?







P.S.: sono migliorato. Una volta affrontavo questi tempi in uno stile quasi leopardiano, per il pessimismo espresso intendo( si lo so Leopardi non era un pessimista). Adesso mi piace prendermi un pò in giro. Bisogna accettare i propri limiti.

Quello che ci vorrebbe

Written on 2:19 PM by my blog

Fermo lungo il molo di un piccolo porto ormai deserto. Sarà per l'ora, per il freddo ma l'atmosfera è leggera, tranquilla quasi irreale.
Troppe volte la mente percepisce e coglie segnali involontari, vede solo quello che desidera, il contorno spesso è lasciato in un angolo, quasi come se non fosse necessario.
Non credo che ci sia nulla di più malinconico che il mare d'inverno. Chiudendo gli occhi quasi si riescono a sentire le voci dei turisti d'estate, presi come sono a divertirsi, a prendere il sole e godersi il meritato riposo.
Eccomi qua, che aspetto che si faccia un'ora decente per andare in banca a fare l'ultimo appuntamento della giornata.
Perso come sono fra i pensieri di una giornata nostalgica, con l'atmosfera natalizia alle porte.
Combattuto dalla voglia di trovare il mio spazio e decidere il mio futuro, con il desiderio di innamorarmi e di scappare via da una realtà troppo assillante, scrivo un post che non ha senso ma che trasmette solo la mia voglia di sognare e progettare ancora.
Mi proietto improvvisamente nello specchio d'acqua davanti a me e stranamente un pò di ottimismo mi contagia e mi fa volare.
Segnali improvvisi di quello che sarà si manifestano inaspettatamente nell'ambiente intorno. Mi trovo ad immaginare qualcosa che non ho ancora vissuto. Nella mia pazzia del momento trovo piacere in queste immagini del futuro.
Che inguaribile sognatore che sono.

Un giorno nella Capitale

Written on 10:54 PM by my blog

Sono letteralmente devastato.
Dopo la consueta partita di calcetto del  lunedì sera, a stento riesco a muovere le gambe, sono tutto un dolore.
Erano due settimane che non giocavo e le precarie condizioni fisiche ( tosse e raffreddore) hanno fatto sì che a metà partita non riuscivo a respirare. Complice anche quel vento fastidioso che si levava, di tanto in tanto, sul campo, che faceva rimpiangere l'idea di un caldo camino e di una banale serata a casa.
Sarà l'avvicinarsi del Natale, ma ultimamente sento la necessità di un periodo di stop. Ho bisogno di staccare la spina da clienti che continuamente ti pressano e che vogliono l'impossibile, dallo stress di macinare oltre 300 km al giorno.
Ho sempre pensato che non riuscirei a stare tutta la giornata in ufficio, dopo poche ore comincio a distarmi e non riesco a concludere molto. Preferisco di gran lunga fare appuntamenti fuori, viaggiare, incontrare persone nuove ogni giorno. Persone che ti raccontano la propria vita, i loro progetti e le loro difficoltà.
E' un'emozione incredibile poter vedere ogni giorno posti nuovi, o almeno nuove prospettive di luoghi poco conosciuti.
Tutto questo però, dopo un pò, richiede necessariamente uno stop, altrimenti il cervello comincia a fondere e non riesce a trovare le giuste connessioni per poter sopportare tanti cambiamenti in una giornata.
Spesso mi ritrovo a fine serata con gli occhi persi, i capelli disordinati, proiettato in un pensiero qualsiasi, con la musica a palla che esce dallo stereo della macchina, mentre a stento mi trascino a casa.
Ma le vacanze sono alla porta, probabilmente mercoledì prossimo, e come al solito gli ultimi giorni sembrano non passare mai.
Un piccolo salvagente mi è stato lanciato dalla società, che, a sopresa, mi ha invitato ad un corso a Roma questo giovedì.
Ecco ci voleva proprio. Ho prenatato già il volo di andata ( la mattina presto purtroppo). Mentre il viaggio di ritorno lo farò in treno. Non so perchè, ma amo viaggiare in treno. Quel dondolio continuo, il ritardo sicuro, quell'odore inconfondibile. Ma non so perchè tutto questo è irresistibile.
Libro appena comprato alla stazione, letto quasi sempre durante il viaggio, sigaretta fumata al volo alle soste più lunghe. L'aereo non ti da la possibilità di oziare. No, non fa per me, almeno sulle brevi distanze.
Prenoterò comunque l'eurostar, non sono così pazzo, 4 ore e sarò a casa ( senza considerare il ritardo sicuro).
Il bello del treno è che puoi, dal nulla, cominciare discussioni con persone sconosciute, che apprezzi per il viaggio, che più o meno ti lasciano sorpreso, e che poi stranamente non rivedrai mai più. Mi ricordo ancora dei viaggi in treno, si alcuni di essi conservo un buon ricordo proprio per le persone che ho incontrato.
Capitale, giovedì arrivo.

Lo spirito natalizio

Written on 9:56 AM by my blog

Inutile cercare di fare finta di nulla e di essere una voce fuori dal coro solo perchè è di moda fare il bastian contrario.
Inutile negare con frasi ovvie e senza senso la bellezza di questo momento, perchè anche nell'animo della persona più cinica di questo mondo, il natale rappresenta un momento magico e unico.
Non credo sia facile spiegare il motivo delle emozioni legate a questo periodo, presumo che dipenda tutto da una miscela di ricordi passati che si proiettano inevitabilmente sul presente, favorendo una serie di aspettative sulle emozioni da vivere e aumentando una naturale predisposizione d'animo verso la magia del natale.
Se mi fermo per un attimo a pensare, noto con una certa sorpresa, che l'atmosfera è quasi sempre la stessa.
Sembra che in questo periodo tutto si predisponga allo stesso modo: il tempo, le luci, l'albero, il presepe, i regali da fare, le aspettative, le vacanze e così via.
Certo crescendo si perde un pò il mistero del momento e si diventa meno sensibili a determinate cose, ma basta fermarsi un attimo davanti alle luci che circondano l'albero, guardare le palle che brillando e riflettono i colori, i regali posti alla base, che i ricordi di quando si era piccoli ti attanagliano e ti proiettano vorticosamente in uno status fuori dal tempo.
Non sopporto le persone che per mistificare questo periodo parlando dell'eccesso di consumismo, dando quasi per scontato che le emozioni siano legate a qualcosa di materiale.
Questo momento è magico e tale deve restare, non importa quali siano gli accessori, quello che conta sono solo (so che mi ripeto, ma non riesco a trovare altre parole) le emozioni. Attimi di unità e di mistero che ti tolgono il fiato e che non sono mai scontati.
Dato che passo molto tempo in macchina, ascoltando Radiodeejay, vi lascio con il video di Natale.
Nella stessa pagina troverete le canzoni natalizie degli anni passati.
Chiudete gli occhi e sognate anche voi, la musica, in genere, è il modo migliore per creare la giusta predisposizione per vivere alla grande questo momento.
Adesso serve solo la neve il 24 notte.
Anche se aspetto che succeda da una vita, non smetto mai di desiderarla, da bambino facevo lunghe soste davanti alla finestra prima di addormentarmi, sperando di vedere qualche fiocco cadere.
Lo so, sembra una natale da Cartone della Disney. Mi sa che la tele mi ha influenzato un pochino.
Buon video.

Come deve essere un blog?

Written on 2:48 PM by my blog

Mi sono sempre considerato un blogger atipico, che non scrive in modo costante, che non tratta argomenti interessanti se non patetiche avventure quotidiane e pensieri tante volte inutili e sicuramente non di grande rilievo sociale.
Mi sono sempre chiesto che ruolo dovesse avere questo posto per me e l'unica risposta soddisfacente è stata quella di una semplice valvola di sfogo contro lo stress quotidiano.
Niente, non riesco a trattare argomenti seri dentro un'ottica strettamente oggettiva. Probabilmente il mio egocentrismo innato mentre al centro del mondo un'unica persona ( cioè io) con tutti i suoi dubbi, i suoi pensieri e le sue idee strampalate.
Non sono così costante da avere una lista di bloggers che mi seguono sepmplicemente per il fatto che amo leggere una lista di blogs che aumenta col tempo, ma non lascio sempre commenti, anzi credo che succeda davvero poche volte.
Parto dal presupposto che il bello del web consiste nel produrre qualcosa di proprio e di utile, purtroppo non riesco a fare quest'ultimo passaggio fondamentale.
Sono, ahimè, un convinto assertore della lettura semplice e diretta, di quella capacità evocativa delle parole, che spesso poche semplici frasi riescono a proiettarti immagini suggestive e sanno donarti momenti fantastici. Vi potrei fare una lista di bloggers davvero bravi.
Alla fine scrivo per necessità, in un completo anonimato che mi permette di mantenere questo posto come un vecchio diario cartaceo, e parafrasando il pensiero cartesiano " scrivo, dunque sono".
Mi piace pensare questo blog come un album di fotografie che di tanto in tanto si può sfogliare per vedere le istantanee del passato, un album da regalare qualche volta a persone importanti, la cui opinione conta sempre e comunque.
Ecco si è un album, mi piace l'idea, perchè essendo troppo pigro e distratto riesco davvero a fare poche foto. E sono un completo incapace nel cogliere i momenti importanti. Bisogna ammettere i propri limiti.
Il motivo di questo post?
Non lo so sinceramente, ma ogni tanto un pò di autocritica è utile, poi questo è un posto pubblico qualche spiegazione logica della mia presenza la devo pur dare, anche solo per mantenere il contatto con la realtà.
Forse è soltanto la pioggia e il vento di questi giorni che mi fanno diventare più riflessivo, o forse questa pausa pranzo che non finisce mai che mi costringe a scrivere qualcosa per non morire dalla noia.

piccole disavventure quotidiane

Written on 1:47 PM by my blog

Mattina fredda, quel freddo che ti frastorna appena la sveglia ti desta dal meraviglioso mondo dei sogni.
Giri per casa in attesa che il caffè esca caldo con la vana speranza che ti possa portare un pò di caldo sollievo.
Niente vado di fretta, mi rendo conto che tutto sta scorrendo al rallentatore e che devo recuperare un pò di tempo perso.
In collera con il mondo e con il tempo mi affretto in bagno parlando da solo come un pazzo.
Ecco mentre sono pronto per partire, inserisco la chiave nella serratura del garage, ripetendo un gesto scontato, con un risultato altrettanto ovvio.
Distratto dal vento e girato a guardare gli alberi piegati dallo stesso, mi rendo conto di avere la chiave in mano ma che la porta è ancora chiusa.
Guardo bene la serratura e di riflesso velocemente la chiave e mi accorgo, basito, che si è spezzata e che metà è ancora inserita.
Panico totale, secondi che non passano mai, penso già alla scusa che dovrò inventare in ufficio. Mi decido, chiamo mio fratello, lui è bravo in queste cose. Niente di fatto, è troppo lontano non può aiutarmi. Secondo momento lunghissimo di panico.
Senza pensarci minimante, rivisto in casa alla ricerca di qualcosa che mi sia utile, trovo un cacciavite.
Faccio forza sul pezzo di chiave rimasto all'interno e con mia grande sorpresa riesco ad aprire.
Una gioia e una sicurezza senza limiti si impossessano di me.
Restava solo un problema da risolvere dopo avere chiuso la porta con lo stesso cacciavite: togliere il pezzo di chiave.
Trovo una graffetta, la deformo in modo da avere un filo sottile e lungo, faccio lega e il gioco è fatto.
Ecco come un incapace dimostrato può avere il suo momento di gloria.
Forse alla fine guardare qualche telefilm è servito a qualcosa.
Tempo perso: solo 5 minuti.
E vai oggi mi sento il padrone del mondo, bastano piccole cose per aumentare considerevolmente la propria autostima. Non credete?

un giorno sarò un mac user

Written on 4:21 PM by my blog


Giovedì mattina, in attesa che mi cambiassero il parabrezza dell'auto, mi sono fatto una lunga passeggiata fra i negozi principali di Cosenza, in compagnia del mio caro amico.
Complice la mattinata uggiosa e fredda, ad un tratto, ci siamo rifugiati all'interno dell'Apple store di Cosenza.
Sinceramente è tanto tempo che il passaggio alle macchine della mela mi tenta in modo incredibile. Ogni giorno che passa penso sempre di più che questo passaggio sia necessario.
Questa mia considerazione parte dall'uso che prettamente faccio del pc portatile. Una volta il passaggio mi spaventava per una serie di ragioni che non qui a spiegarvi, ma quando ho messo mano su quel bellissimo macbook bianco tutti i miei dubbi sono svaniti in un attimo.
Ero deciso a mettere mano al vecchio pc fisso, che ormai mi abbandonato da due anni, e per la mia sbadataggine si trova buttato in un angolo in attesa di una nuova vita.
Ma ormai la sua parte di fisso la fa il mio portatile, che è un vero mattone per quanto riguarda il peso.
Perchè il macbook?
Semplicemente perchè è bello, funzionale e soprattutto perchè vorrei provare l'esperienza di una macchina con un sistema operativo diverso dal solito e poi mac è una filosofia di vita: non credo servano altre parole.
Per il momento mi ha fermate l'incertezza del momento, ma ho programmato che entro il 2009 farò questa piccola pazzia.


Il giorno dell'Immacolata è per tradizione il giorno dedicato, in famiglia, all'albero di natale.
Rappresenta il passaggio definitivo alle festività imminenti. Nonostante un tremendo raffreddore mi stia facendo impazzire, preso dall'euforia del momento ho, da prima, fatto pulizia nella stanza del pc ( un buco dove mi posso rifugiare) che non veniva toccata da due anni. Le cartacce si erano accumulate a dismisura e non vi dico la polvere.
Adesso ho sistemato tutto in modo funzionale, con le periferiche del pc pronte ad essere usate. Ho detto addio ai cavi che invadevano l'altra stanza usata fino ad oggi, non vedo l'ora di comprare il modem senza fili per l'adsl così dico addio al maledetto cavo bianco.
Adesso è davvero una bella stanza, con tutto quello che mi serve a disposizione immediata.
Allora, per fare l'albero, ho caricato un cd di canzoni natalizie e via.
Mi mancano solo delle decorazioni che mi ero ripromesso di comprare, ma come al solito ho fatto un bel lavoro.
Natale è alle porte, si sente ed è un mistero come ogni anno questo momento riesca ad emozionarci e di colpo ci fa diventare ottimisti.
Il bambino che è in ognuno di noi, rivive vorticosamente nella magia di questo periodo e per quanto puramente simbolico, il natale, riesce sempre a mostare il meglio di noi.

Che periodo !!!

Written on 10:27 PM by my blog


Dopo avere quasi rotto un dito nella portiera della macchina, al punto che oggi si presenta quasi tutto nero e temo che si avvicina il giorno in cui l'unghia mi abbandonerà, per poi rinascere fortunatamente. Ma al solo pensiero la cosa mi fa senso.
Dopo avere tamponato in retromarcia una macchina parcheggiata ed avere aggiunto un'altra botta al paraurti.
Dopo tutte le rotture di oggetti tecnologici: il pc, l'hard disk esterno (poi cambiato al volo), la custodia porta cd francese difettosa.
Dopo tutto questo, come se non bastassero come spese improvvise, fuori programma e deleterie per la mia salute mentale, ieri sera seduto in macchina, sotto la dolce luce di un lampione, che fa quell' effetto tutto romantico , con la pioggia messa in evidenza mentre riempie tutto il fascio luminoso, di colore giallo ocra.
Bene alla luce di quel lampione ho notato una profonda spaccatura del mio parabrezza che partiva dalla parte superiore e si estendeva per circa 30 cm.
La mia sorpresa ve la potete immaginare, la mia perplessità davanti a tutta questa luna storta, lasciava spazio alle imprecazioni di turno.
Stamattina scopro, inizialmente, che devo anticipare la somma per cambiarlo tutto (già è più grande di una moneta da 2 euro, la ricordate la pubblicità vero) e in seguito mi verrà rimborsato tutto.
Ma cavolo anticipare 400 euro è sempre una bella botta. Già mi immaginavo il mio misero natale, con tutti i progetti saltati, con i regali al limite, sapete tra crisi e spese impreviste, meglio non esagerare.
Ma non mi do per vinto: chiamo il numero verde dell'assicurazione e mi dicono che nei centri convenzionati me lo cambiano senza anticipare una lira, solo che mi devo spostare fino a cosenza e perdere una mattinata di lavoro (in ogni caso avrei dovuto perdere una mezza giornata o trovare una macchina part-time).
Non mi sembra vero, prenoto l'intervento per domani (il prossimo giorno mezzo libero sarebbe stato mercoledì prossimo), il parabrezza dellla grande punto è disponibile per fortuna , due ore di intervento e tutto sarà a posto.
Evito così il verbale della polizia, in questi giorni c'è un aumento incredibile dei posti di blocco.
Evito soprattutto il fatto che la spaccatura vada a coprire la mia visuale di guida, infatti è quasi frontale.
La colpa è stata di una macchina che superandomi, ha fatto schizzare come un proiettile una misera pietruzza.
Alla fine nella sfortuna sono stato fortunato ( ma è presto per parlarne, lo vedremo domani), riesco ad intervenire senza svenarmi.
Credo che un pò di sfortuna in meno sia necessaria. Che gusto c'è a prendersela sempre con lo stesso soggetto, mi sento un pò il paperino della situazione. Alla fine non mi resta che riderci sopra ed essere ottimista su un periodo senza incidenti' confidando in influssi a strali migliori e in una rinata fiducia della dea bendata.
Un consiglio: mettete la copertura cristalli in aggiunta alla vostra rc auto e quella assistenza per la macchina sostitutiva.
Tornano spesso utili e non costano poi tanto, soprattutto se paragonati al fastidio di una spesa non calcolata in un determinato periodo.

Post al volo

Written on 2:08 PM by my blog

Ancora con la testa frastornata dalla febbre ancora non del tutto passata. Dopo due giorni a letto a combattere con un virus violento e ancora senza una spiegazione valida. Probabilmente sarà stata la pioggia di venerdì che senza preavviso alcuno mi ha investito in tutta la sua forza.
Stamattina mi sono alzato in un bagno di sudore, non credo di avere sudato tanto neanche dopo una partita di calcetto, al punto che in due giorni ho perso quasi due chili, questo per farvi capire in che condizioni fisiche precarie mi trovo. Sono stanco e debole e leggermente confuso al punto che stento a prendere il ritmo della giornata.
Il bello è che mi trovo davanti ad una serie di impegni che non possono essere rimandati.
Un post al volo solo perché mi trovo in un posto fantastico a fare un pò di pausa.
Sono vicino a tropea e lo spettacolo del mare, delle spiagge deserte e di una giornata troppo calda per essere inverno.
Tanti ricordi, tanti momenti mi legano a questi posti, anche se adesso non capisco l'entusiasmo d'allora, è sempre troppo semplice proiettarsi col pensiero al passato.
Con l'idea persistente di arrivare a fine giornata per riposarmi e riprendere un pò della mia forza, vi lascio con l'immagine del mare azzurro e un pò mosso che in questa bellissima giornata non fa altro che coccolarmi con l'idea che una felicità duratura è dietro l'angolo.