un pò di sano e meritato riposo

Written on 9:15 AM by my blog


Dopo una lunga settimana di lavoro, complicata al massimo, in cui non ho avuto neanche il tempo di accedere al blog e postare qualcosa, mi ritrovo domenica mattina presto davanti allo schermo del pc per fare un piccolo resoconto.
Ieri mattina sono stato al mare, l'immagine inserita è il tratto di spiaggia da me preferito. Si trova in un posto un pò nascosto e difficile da raggiungere. Un tratto dove la costa forma un piccolo golfo naturale. Intorno la natura è ancora incontaminata, con tutte piante selvatiche tipo canneti, graminacee, e qua e là qualche lembo di terra coltivato con le primizie estive.
La spiaggia sarà larga una ventina di metri, non è regolare, non viene curata, e alcuni pazzi con le jeep la rovinano continuamente. Ma è un posto rilassante, ideale per riprendere fiato dopo una lunga settimana di lavoro.
Disteso sulla spiaggia non penso a nulla, quasi quasi mi addormento, ancora non c'è la folla di fine luglio e di agosto.
Adoro il mare, la sabbia calda, il rumore delle onde, il vento che accarezza la mia pelle, il sole che svetta in alto e che lentamente colora la mia pelle.
In effetti ormai sono nero, incredibilmente scuro, e sono bastati solo due giorni, o meglio poche ore. Mi piace questo colore, non lo so perchè, forse mi piace l'idea di vedere cambiare il mio viso di tanto in tanto, forse è solo vanità, credo.
Approfitto di questa mattinata per spiegare meglio i post precedenti.
Molte volte nella vita si va alla ricerca di quelle emozioni che ti danno la possibilità di sognare, che ti creano l'illusione di poter realizzare i propri sogni.
Magari tutto parte in sordina e poi con il passare del tempo diventa qualcosa di irrinunciabile.
Credo di essermi innamorato di una ragazza, ma non ne sono completamente sicuro, non so se fa parte solo della voglia di non stare solo, o se è proprio amore.
Poi sinceramente è un pò complicato a dirsi perchè lei abita lontano e quindi lo capirò solo in seguito, per il momento è importante che ci sia una persona che mi faccia sentire unico.
La paura di amare è un senso di inadeguatezza che ti colpisce nel momento di maggiore sicurezza personale, il ricordo di vecchie storie, la paura folle di donarsi completamente ed essere di conseguenza troppo vulnerabile alle naturali complicazioni di un rapporto a distanza.
Ecco perchè alla fine, nonostante un sentimento sia bello e sincero, in alcuni momento bisogna lottare con i propri dubbi.
Credo che quello che conta è il sentimento che si prova e non importa tanto cosa succederà in futuro. E' bello svegliarsi e trovare un suo messaggio, è bello coricarsi ed avere lei come ultimo pensiero.
Comunque vada a finire quello che conta è amare e cercare di mettere da parte tutte le paure del passato per godersi di più il presente.

Buona domenica a tutti.

Tracce di sè

Written on 9:41 PM by my blog


Dopo lo sfogo dell'altro giorno, in cui è emersa una parte della mia attuale sofferenza, mi è venuto da pensare al passato.
Non ho pensato ai momenti complicati ne a quelli felici, semplicemente ho cercato di rivivere le emozioni di determinati periodi per capire questo momento.
Davvero stanno succedendo tante cose, la confusione quindi è tanta, ma la voglia di fare, di superare gli ostacoli rende finalmente tutto molto eccitante.
In questa è normale, penso, che ci siano dei momenti difficili, dei giorni in cui l'unica soluzione sembra mollare tutto e scappare lontano, magari in un posto sperduto dove i ritmi della vita siano un pochettino più blandi e le priorità altre.
Per descrivere questo momento ho inserito un'immagine che dice tutto, non voglio aggiungere altro, vi lascio con una domanda: bastano le tracce di sè per capire da dove si viene e soprattutto per immaginare dove si sta andando? o agiamo in modo inconsapevole, reagendo di riflesso a quello che ci accade?

Buona serata, amici.

Vortice emotivo

Written on 1:42 PM by my blog


Stretto in una morsa di sentimenti contrastanti, mi ritrovo a lottare contro i denomi del passato.
Contro quelle paure, quegli stati d'ansia, che non mi hanno mai abbandonato completamente. Il cuore che batte impaziente di trovare pace, quei battiti che scemano a ritmo alterno per poi improvvisamente aumentare di intensità.
La paura di amare, di esporsi troppo, di dare se stesso per poi trovarsi ancora una volta solo.
Avevo giurato, spergiurato che non l'avrei fatto più. Mi ero ripromesso di stare attento, di andare sempre con i piedi di piombo in qualsiasi storia, in qualsiasi stanza accogliente e calda.
Ma non ci riesco. Non posso stare lontano da quella voglia di amare, da quel desiderio di tornare a casa e parlare con una persona pronta ad ascoltarti, disposta a cullarti in un abbraccio che mi protegga dalla forza devastante di questo mondo.
Ed eccomi lì, al centro di una stanza buia, mentre odio me stesso e le lacrime, che lentamente solcano il viso scuro, sembrano il retaggio di una vita passata a sognare e disilludersi continuamente.
La voglia di urlare al mondo la mia rabbia mi trattiene dal chiudermi in un pianto soffocante.
E' solo quella maledetta paura di amare di restare solo a piangere me stesso che mi costringe a lottare contro l'idea di essere felice.
No, non posso esserlo, ogni volta, ogni cosa, ogni storia, tutto sembra destinato a rimanere costante per sempre.

Le lacrime di un uomo solo,
di una donna triste,
che scaldano le notti solitarie,
non placano quell'insanabile voglia
di vita, di amore,
di vedersi riflesso negli occhi di un altro.
Mentre la notte abbandona la sua sede,
quando il sole già scalda la spiaggia deserta,
il timore di una giornata già vissuta
tormenta il cuore di chi desidera meraviglia.
Il lento scorrere del giorno
maledice un attimo di felicità,
faticosamente atteso.

Ma....che bella giornata di sole

Written on 1:50 PM by my blog



La mattinata era cominciata come al solito.
I tre caffè di routine, nel giro di un'ora appena. Il viaggio in macchina fino all'ufficio ascoltando il cd appena masterizzato, cantando, come un pazzo, torno subito di Max Pezzali, Il destino di un amore di Alex Baroni. Le macchine mi sfrecciavano accanto senza scalfire il senso della mia serenità mattutina.
Tutto sembrava prospettare una giornata deliziosa e leggera. Il sole finalmente si era degnato di scaldare un pò l'aria, il vento, con violenza, piegava la fitta vegetazione. Non sto parlando di alberi, ma di macchia mediterranea, tipica delle zone di fiumara, della costa Ionica della Calabria. Sicuramente chi ha avuto la possibilità di passare dalla mie zone sa di cosa sto parlando.
Poi in questo periodo lo spettacolo è assicurato. Le graminacee selvatiche, l'avena per internderci, assumono quel caratteristico colore giallo oro, gli alberi di ulivo sono carichi ancora dei fiori che piano piano lasciano il posto ai frutti, le cicale in lontanza fanno il solito concertino, che tirano per tutta la giornata.
Beh direte voi, che fortuna che hai a lavorare in un posto che ti permette di vivere a contatto con la natura, a tal punto da apprezzarne le più piccole differenze.
Avete ragione in questo sono fortunato, e la giornata sembrava correre via liscia come l'olio, fin quando un gruppo di manifestanti non ha bloccato le strade principali della città.
Non so neanche per cosa manifestassero, problemi con la regione sembra.
Ma in tutto quel caos, la mia giornata è cambiata.
Un pulman non ha visto la mia macchina e si è tirato via mezza portiera.
Mamma mia che rabbia, questo non ha voluto farmi l'assicurazione, quindi si andrà avanti con l'autodenuncia. La Polizia non è voluta intervenire, minacciandoci che se l'avesse fatto rischiavamo il verbale, la Polizia Municipale non ne parliamo, alla fine ho potuto solo prendere i dati del mezzo.
Ma che bella giornata, sono proprio felice. Beh spero che almeno l'assicurazione non mi dia problemi e che mi riparino al più presto la macchina, visto che lo specchietto non c'è più e che il vetro è rimasto bloccato, e non parliamo della portiera.
Sicuramente qualche evento positivo compenserà questa sfiga con la macchina, perchè mi vengono sempre addosso, non è la prima volta. Almeno voi che potete, fatevi quattro sane risate.

Finalmente a casa

Written on 9:18 PM by my blog



Con una certa emozione sfioro la tastiera del computer.
Se solo penso a quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho scritto sul blog mi rattristo, mi vergogno, mi sento abbastanza misero. Non so perchè per oltre due mesi ho evitato di postare i miei pensieri, forse pensavo che fossero tutti banali e scontati. Vedevo negli articoli scritti un'immagine riflessa di me, che troppo spesso non riconoscevo.
Probabilmente, quando si vivono periodi complessi della propria esistenza si arriva a vivere un'idea contorta di quello che si voleva essere: le speranze troppo spesso si mischiano ai sogni, i sentimenti evolvono, si confondono, spariscono.
Molte volte mi hanno detto che fosse un blog triste, personale, troppo chiuso, intimistico. Ma questo luogo , anche con i suoi inevitabili difetti, per lungo tempo mi ha permesso di gridare al mondo la mia rabbia, mi ha dato la possibilità di coltivare i miei sogni, di conoscere persone nuove,care amiche di un lungo viaggio.
Appunto vorrei scusarmi con tutti quelli che sono passati dal blog ed hanno visto un posto immobile, abbandonato a se stesso, lasciato nell'angolo, tra le cose da fare. Quelle che ti riprometti di riprendere giorno dopo giorno e che poi puntualmente non fai mai.
Mi dispiace davvero se per questi mesi sono sparito, ma ne avevo bisogno, ero pervaso da quella voglia di fare impulsiva, dall'idea di cancellare tutta quella routine che mi ricordava un periodo confuso e poco gratificante.
Adesso ritorno in sordina, non so quanti compagni di viaggio ho perso, quanti torneranno a trovarmi, quanti nuovi si affacceranno, so solo che con più continuità e convinzione coltiverò questa mia piccola passione.
Avevo in mente tante cose da dire, ma come se mi trovassi davanti ad amici che non vedo da tempo, basta uno sguardo complice e felice per capire di essere finalmente a casa. Vi garantisco che quest'immagine rende bene l'idea di come mi sento in questo momento.
A presto.