Per la libertà

Written on 6:48 PM by my blog

Oggi simo pronti a lottare, a portare avnti quell'idea di libertà che da sempre sorregge le nostre vite.
Oggi l'indifferenza, l'omertà non abitano più qui.
Oggi decidiamo di vivere per il nostro futuro.
" O vittoria o muerte".
Questo blog partecipa alla denuncia espressa dai ragazzi della locride, affinchè quel bellissimo posto non sia ricordato per la morte, ma per la vita che viene fuori dal meraviglioso posto che è.
Andate a trovare anche gli amici della locride: http://blog.repubblica.it/rblog/page/AMelone

VIVA LA LIBERTA'

Il rumore del silenzio

Written on 6:38 PM by my blog

In questi giorni non si fa che parlare del possibile intervento in Calbria dello Stato a sostegno della popolazione massacrata dalla mafia.
Non si fanno che alimentare false speranze, non abbiamo più voglia di proclami, ma sentamo il bisogno di un intervento importante.
Non ci interessa se il territorio sarà militarizzato, sentiamo solo l'esigenza che queste persone vengano punite, arrestate, processate, allontanate.
Abbiamo pagato veramente tanto, e non vogliamo continuare a farlo.
La mia generazione è cresciuta con la voglia di fare, di essere vivi e non di doversi piagare a logiche personali e barbare.
Ma se veniamo puntualmente lasciati soli che volete che possiamo fare, la figura del martire è passata di moda, e quando nella tua vita ci sono altre persone non ti puoi permettere il lusso di metterli a rischio.
Noi siamo pronti a lottare, lo Stato ci dica che è pronto a starci vicino.
Insieme possiamo distruggere al malavita, da soli si muore.
Oggi, anche nei piccoli paesi, si assiste ad un cambiamento radicale delle generazioni giovani, mentre con la mia si investito per lottare contro l'omertà, quelle attuali sono completamente diverse. Più spregiudicate, sicuramente meno propense a farsi scrupoli.
Lottiamo prima che sia troppo tardi, e la politca si sganci dai compromessi locali e lotti per il bene di tutti.
Noi non vogliamo soccombere, la Calabria non vuole arrendersi ma da sola non ce la può fare.
Credetemi alcune volte mi verrebbe voglia di scappare, perchè sai che le cose non cambieranno.
La 'NDRANGHETA è un mostro silenzioso, quando non lo senti sai che sta agendo e distruggendo il tuo mondo, prima o poi tutti in Calabria ci dovremo confrontare con il problema: il solo pensiero mi terrorizza.
Aiutateci, davvero pensateci, da soli siamo destinati alla fine.
Un calabrese arrabbiato e disperato.

leggero

Written on 12:01 PM by my blog

In un giorno d'autunno,
quando le foglie brune cadono,
quando i colori del cielo sembrano quelli dell'anima,
tristi e solitari, ma veloci e rabbiosi,
il peso del mio cuore è vuoto.
Finalmente libero e leggero vola lontano,
scopre nuovi lidi,
coltiva nuove speranze.
Il fardello è sparito,
i giorni hanno un nuovo sapore,
la vita sembra migliore.
E sono capace di rivedere negli occhi l'amore,
di provare un battito continuo,
di sudare al solo pensiero.
Eppure era tutto molto semplice,
bastava essere leggeri,
e volare lungo le strade dell'amore
non cercare altro che il cuore della vita.
Adesso volo,
scopro nuove città, visito nuove case
e non ho paura di fermarmi:
è come il volo della fenice,
che dalle sue ceneri incandescenti,
lentamente si rialza,
si guarda intorno
e in vortice di fuoco decide di essere viva,
così dal fondo riemergo,
con la forza di chi non ha niente da perdere.
Lentamente il mio volo travolgerà,
stravolgerà tutto,
e leggero e con il cuore palpitante abbraccierò,
bacierò, sognerò, conquisterò,
mi inchinerò al cospetto del vero amore.
In attimo di eternità trionferà la felicità.

sola e infinita

Written on 5:43 PM by my blog

"ciao....come stai?"
Lo osservò a lungo. I suoi occhi incavati e neri, i lunghi capelli castani, sporchi lasciavano trasparire tutto il suo malessere. Ma Cico non ebbe paura, era pur sempre il suo vecchio amico. Il suo vecchio compagno.
Quanti anni erano passati, 5 o 6. Ma si, non era tanto. Ma sembrava un altro uomo. Era vecchio. Giorgio era invecchiato.
Lo aveva lasciato realizzato. Una famiglia, un lavoro, gli amici, una donna che lo amava. Ma che cosa era successo. Lo aveva invidiato. E adesso Giorgio era un rottame.
Si guardarono a lungo. Gli occhi di Giorgio erano lucidi, timorosi, impauriti.
All'improvviso si buttò in un abbraccio disperato. Piangeva. Cico era in imbarazzo. Piangeva. Aveva paura.
Non c'erano parole, ma solo un insolito miscuglio di gemiti.
In cuor suo Cico capì Giorgio. Nella stanza si sentiva la voce di jovanotti. La pace di quell'ambiente, il suo amico, quelle parole :
".....mi va di stare collegato, di vivere in un fiato, di stendermi sopra il burrone e di guardare giù, la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare....mi fido di te, mi fido di te......io mi fido di te......cosa sei disposto a perdere??......."
Cico stacco da sè Giorgio. Lo guardò negli occhi. Vide le sue lacrime formare dei solchi sul suo stanco viso. Lo abbracciò di nuovo, e con unrespiro profondo e pieno di rabbia gli promise che non l'avrebbe mai abbandonato.
Piansero insieme.
Il sole lentamente calava. Formava all'orizzonte uno strano gioco di colori. Il caldo di agosto spegneva il giorno.
Lentamente Cico capì che il suo viaggio era finito, stranamente si sentì sollevato.
Aveva deciso. Avrebbe vissuto quella giornata.

Franco...

Frasi mitiche

Written on 11:36 AM by my blog

"l'esperienza va per gradi; io non ho alcun bisogno di ricorrere alla violenza. Però stia attento, signor Carvalho: se è necessario le pianto una pallottola in fronte senza perderci l'appetito"
da Assassinio al Comitato Centrale di Manuel Vazquez Montalban

osservazione

Written on 10:38 AM by my blog

"il fatto stesso di percepire, di porre attenzione, è di tipo selettivo: ogni attenzione, ogni fissazione della nostra coscienza, comporta una deliberata omissione di ciò che non ci interessa"
di Jorge Luis Borges
Posted by Picasa

il maestro

Written on 10:03 AM by my blog

Oggi ospiterò, con grande onore, un maestro. Colui che da sempre, con un'analisi spesso severa ma non fantasiosa, ha sempre segnalato i danni di un governo malato di protagonismo. La parola a lui, pochi articoli riescono a rendere la realtà come questo:

IL COMMENTOPer l'Italia di Ciampisenza se e senza ma
di EUGENIO SCALFARI

LA DEMOCRAZIA è inclusiva per definizione. Il suo fondamento è quello di includere, non di escludere. Il suo unico "assoluto" (e tutto il resto è relativistica altrimenti non potrebbe includere) è d'impedire che le culture dell'assolutismo distruggano il sistema democratico. Il suo canone. Il suo presidio di libertà. Vorrei partire da questa definizione per leggere correttamente quanto sta avvenendo in questi giorni nell'Italia politica e nell'Italia sociale, due piani di ascolto e di analisi che consentono di esaminare la nostra società nella sua interezza in una fase particolarmente agitata. La campagna elettorale ormai in corso vede infatti la mobilitazione di tutti i gruppi di pressione, partiti, sindacati, associazioni economiche, movimenti culturali, istanze religiose, con l'obiettivo di posizionarsi per ottenere i migliori risultati possibili dal voto popolare e dagli effetti che potrà produrre sulla dislocazione del potere, la distribuzione delle risorse, la dinamica dei valori in gioco. Nei momenti culminanti della vita democratica (il voto è uno di essi) è normale che i gruppi di pressione si mobilitino. Per interpretare i bisogni e le speranze dei cittadini. Per raccoglierne il consenso attorno ai valori e agli interessi dei quali ciascuno di loro è portatore. Per affermare la loro visione del bene comune. Per marcare differenze e negoziare alleanze. Lo spettacolo d'una democrazia operosa, nella quale valori e interessi si confrontano con energica e onesta chiarezza, può essere esaltante. Oppure può essere avvilente e frustrante quando i messaggi sono trasmessi da lingue biforcute e impastati di menzogna e ipocrisia.
Chi osserva con occhi sgombri dal velo del pregiudizio e con animo partecipe ha dunque come obiettivo di contribuire alla chiarezza decifrando i messaggi delle parti in causa e misurando il loro contributo, positivo o negativo, rispetto all'interesse generale dei cittadini, affinché non trionfino i nemici della democrazia e il voto popolare non sia distorto dalla demagogia, dalla prevalenza del danaro, dal dominio dei mezzi di comunicazione, da tutto ciò che possa insidiare e alterare l'autonoma e consapevole determinazione del popolo, sovrano almeno ogni cinque anni. In quella preziosa occasione compete al popolo giudicare il consuntivo e valutare le proposte di preventivo. Decidere se i gruppi e le persone che ha delegato a governare in suo nome abbiano operato bene o male. Confermarli o sceglierne altri. La democrazia non è altro che questo. Ma è molto per chi vuole vivere libero, aspiri alla felicità possibile per sé e per la generazione che seguirà.


* * * Dovessimo compilare la graduatoria dei personaggi che tengono la scena di questi giorni dovremmo mettere (come sempre del resto) Berlusconi al primo posto, seguito a non molta distanza da Ruini, Casini, Montezemolo. Seguiti a una certa distanza da Rutelli e Bertinotti. Poi D'Alema e Fassino. Poi Prodi. Poi Pezzotta. Gli altri, a destra al centro e a sinistra, nel gruppone. Questa graduatoria non riguarda il merito di ciò che dicono e fanno, ma semplicemente la quantità e l'intensità delle loro pubbliche esternazioni e interventi politici. In ciascuno di loro ci vedi quel tanto di partigianeria che è inevitabile per chiunque parteggi. In alcuni essa è temperata da una visione più o meno organica del bene comune. Purtroppo non è il caso del presidente del Consiglio. La sua incapacità di concepire un sia pur generico disegno del bene comune è patologica, o meglio innata nella sua natura come è innato nello scorpione l'istinto di colpire col suo pungiglione ogni creatura che incontri sul suo cammino. Berlusconi non sa quale sia il concetto stesso del bene comune. Infatti passa indifferentemente dall'antipolitica al politichese, dal liberismo al dirigismo, dal moderatismo alla radicalità, dall'ossequio verso l'establishment confindustriale alla lotta aperta contro, da Fini a Casini e viceversa. Detesta la magistratura (e questo è un punto fermo per lui). Vuole concentrare nelle sue mani tutto il potere possibile. Promette tutto il promettibile e anche più. Naturalmente non è in grado di mantenere quanto ha promesso anche perché spesso le sue promesse rasentano il favolistico e il miracoloso. La sua vitalità è prorompente quanto la sua egolatria. Ha ridotto Follini ad un tappetino sul quale ormai si pulisce le scarpe quando rincasa. Adesso ha deciso di far approvare dalla maggioranza la legge elettorale, la riforma costituzionale, la "salva-Previti". E naturalmente la Finanziaria proposta dal fantasista Tremonti. Dopo due anni di sconquassi interni al centrodestra ha recuperato il dominio del suo campo. Sette vite come i gatti. Fini è diventato afono. Casini si è allineato. Ragazzo spazzola. Bossi aspetta defilato. E il popolo? "Se gratta" avrebbe detto Trilussa. Ma con delusione e rabbia. Almeno così sembra.

* * * Giorni fa Casini ricevette a Montecitorio un Follini triste, accorato, sconfitto nel suo stesso partito. Gli disse: "Se rompiamo e andiamo da soli alle elezioni avremo al massimo 18 deputati. Col proporzionale ne avremo una trentina e saremo noi a indicare i nomi. Poi, a elezioni fatte, si farà finalmente politica. Che si vinca o che si perda". Non so che cosa significhi "far politica" nel lessico del presidente della Camera. Temo che l'etica c'entri assai poco, come da tradizione storica del doroteismo del buon tempo andato. Anche Casini ha i suoi punti fermi. Il beneplacito del cardinale Ruini è uno di essi. La propensione a collocarsi al di sopra delle parti standone dentro fino al collo è un altro. Blandire l'opposizione quando sembra più forte e legnarla quando appare indebolita. A Follini vuol bene sinceramente. Quando il mare s'è messo a buriana l'ha gettato fuoribordo per alleggerire la zavorra. Però gli è dispiaciuto.

* * * Anche la Confindustria si sta riposizionando. È interessante seguirne i movimenti perché è un pesce pilota e si imparano molte cose. Non muove molti voti ma funge da cartina di tornasole per segnalare gli umori dell'Italia produttiva e benestante. Più benestante che produttiva (ma la responsabilità non è mai la sua né dei suoi soci; è sempre di qualcun altro). Nel centrosinistra molti pensarono, dall'elezione di Montezemolo in poi, d'aver acquistato un nuovo alleato. Ho scritto in tempi non sospetti che si trattava di un errore: la Confindustria non può identificarsi con una parte politica; quando l'ha fatto (con Alighiero De Michelis, col secondo Costa, con Giorgio Valerio e da ultimo con il D'Amato del convegno di Parma) è stata per lei una catastrofe. La Confindustria deve difendere gli interessi degli industriali, questo è legittimo e utile. Non dovrebbe tuttavia pensare che quegli interessi coincidano interamente con quelli del paese. Invece purtroppo lo pensa e ci crede veramente. Si appoggia a parecchi luoghi comuni che fanno breccia tra gli ingenui. Uno di essi, il più usato, è: prima bisogna produrre la ricchezza e poi si può pensare a redistribuirla. Sembra una verità assolutamente ovvia. Per cui ogni programma di ogni governo dovrebbe avere come base quell'elementare verità. Prima produrre poi distribuire. È terribilmente simile alla questione dell'uovo e della gallina. Quale dei due viene prima dell'altro? Produrre e poi distribuire. Se camminiamo in fila in linea retta sai chi sta davanti a te e chi dietro di te, ma se camminiamo in circolo sei davanti e contemporaneamente dietro a ciascuno dei girotondisti. Per produrre al massimo possibile e con i migliori risultati devi partire da una certa distribuzione delle risorse. Per esempio da un mercato sostenuto da un potere d'acquisto diffuso. Ecco un caso in cui la distribuzione è un prius e la nuova ricchezza prodotta viene dopo. Gran parte della "Teoria generale" di Keynes si basa su questa tesi sia per quanto riguarda la domanda sia l'efficienza marginale degli investimenti e il tasso dell'interesse. La piena occupazione viene prima o dopo? Il salario è una variabile indipendente o lo è il profitto? Si tratta, amici della Confindustria, di verità ideologiche e quindi relative e soggettive, non di verità assolute. Le decide il potere, non il mercato il quale può tranquillamente funzionare sia con un salario indipendente sia con un profitto indipendente. Statisticamente il capitalismo ha quasi sempre funzionato in presenza della seconda condizione, ma le sue crisi ricorrenti sono derivate proprio da lì. Dunque Montezemolo deve mantenersi lontano dai protagonisti politici. Ma di una cosa la Confindustria dovrebbe invece preoccuparsi moltissimo perché riguarda direttamente gli interessi dei suoi associati oltre che quelli di tutto il paese: dovrebbe opporsi con tutti i mezzi all'avvelenamento dei pozzi da parte degli attori della vicenda politica. Avvelenare i pozzi significa infatti rendere impossibile il funzionamento del sistema democratico. In realtà questa è stata l'essenza del berlusconismo in questi cinque anni di governo: l'avvelenamento dei pozzi. Nella dilapidazione della pubblica finanza. Nella politica fiscale. Nello smantellamento della fiducia pubblica all'interno e all'estero. Nel conflitto d'interessi d'un capo di governo padrone e con la mentalità del padrone. Nel vilipendio sistematico della magistratura e nello smantellamento dell'ordinamento giudiziario. Nell'indebolimento delle Autorità di garanzia. Da ultimo "but not least" la riforma elettorale che costituisce l'avvelenamento dei pozzi definitivo, perché rimette in sella gli apparati dei partiti tagliando ogni comunicazione con la società civile e perché rende il paese tecnicamente ingovernabile più di quanto già non sia stato. Ho invece sentito nel discorso di Montezemolo a Capri una bocciatura dell'attuale sistema maggioritario. Che cosa vuol dire? Un via libera a una riforma proporzionale? Qui non si tratta di giudicare in astratto, ma di valutare questa legge specifica con liste bloccate, tre soglie di sbarramento, un premio di coalizione che contenga la maggioranza al minimo possibile, la designazione del nuovo capo del governo fatta dai partiti a dispetto dei poteri costituzionali del Quirinale. Poteri di ricatto di partiti e partitini moltiplicati per cento rispetto alla già dolente situazione attuale. Questo è l'avvelenamento dei pozzi: l'ingovernabilità sancita per legge per contenere i danni della sconfitta temuta dal Cavaliere. Questo piace alla Confindustria? Casini vuole anche lui e lavora per questo risultato che gli darà mano libera coi suoi trenta deputati. Mi dicono che a Capri sia stato applaudito per oltre due minuti. Male, caro Cordero di Montezemolo. Non per gli applausi a Casini, che è uomo giovane bello e simpatico. Male perché avete capito - temo - molto poco di quanto sta accadendo. Poi vi lamenterete perché la competitività scende. Ma rassicuratevi, non scenderà più perché siete arrivati in fondo alla classifica mondiale.

* * * C'è una sola istituzione e una sola persona che adempie ai suoi doveri senza fare mai niente di più e niente di meno di quanto non gli sia assegnato dalla Costituzione e dalle leggi: il presidente della Repubblica. Nel generale marasma, se c'è un uomo e un'istituzione che tengano dritta la barra del timone, li troviamo al Quirinale. Quello è, lo scrivo ancora una volta, il punto di raccolta delle tantissime persone perbene e di buona volontà di questo paese. Tempo fa fu pubblicata su questa pagina una vignetta del grande Altan che ancora ricordo per la sua incisività. Diceva, l'omino da lui disegnato: "Ho voglia di vomitare, senza se e senza ma". Farò una perifrasi più speranzosa: "Ho voglia che vinca l'Italia di Ciampi senza se e senza ma". Me lo auguro di tutto cuore per tutti noi. (9 ottobre 2005)

senza parole 3

Written on 8:02 PM by my blog

 Posted by Picasa

senza parole 2

Written on 8:01 PM by my blog

 Posted by Picasa

senza parole

Written on 7:58 PM by my blog

In una giornata di sciopero dei gioralisti televisivi non è giusto non parlare di un terremoto che ha sterminato intere città.............una domanda: perchè anche la natura si scaglia contro i più deboli???? Posted by Picasa

mi viene da ridere

Written on 8:51 PM by my blog

Finalmente un articolo sulla reale condizione della mia amata Calabria, che sia chiaro: " noi non cerchiamo la raccomandazione, non vogliamo essere servi, vorremmo solo avere una possibilità che riconosca quello che abbiamo fatto".....evidentemente la raccomandazione la ottengono quelli che inevitabilmente la offrono.................per capirci: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/10_Ottobre/07/portaborse.shtml
davvero un bell'articolo.............un consiglio finale: fuori tutti, basta con i raccomandati.................e la Giunta regionale spieghi come mai i conorsi indetti l'anno scorso sono stati tutti sospesi..................e chi come me ha partecipato a tre di questi, spendendo 60 euro, come dovrebbe sentire alla fine
Si era parlato di posti già assegnati, di bandi creati per logiche clientelari, ma alcuni sperano sempre di avere un'opportunità senza dovere scendere a compromessi con nessuno, tantomeno con il politico di turno che ha solo la fortuna di essere stato eletto, chissà a che prezzo!!!!, e che molte volte si mostra incapace di capire e scegliere.
La Calabria ha davvero una grande risorsa: ha a disposizone una generazione intera di laureati, credo che abbia uno dei tassi più elevati, ma non li sfrutta, non cerca minimamente di investire in queste risorse.
Lasciamo perdere.....la miopia di una classe dirigente scarsa e incompetente porterà dei risultati importanti: la deserteficazione delle risorse, e l'auemnto verticistico delle competenze...........................
In poche parole, perchè si fomenta la natura illegale a discapito della legalità, e questo anche in sede di governo.
Cose da pazzi...............
P.S. "sono stato abbastanza moderato, il mio cuore mi avrebbe portato ad usare altre parole..................ma sono sicero non sarebbero servite a nulla

mistero

Written on 9:17 AM by my blog

una luce misteriosa, un fenomeno inspiegabile, date una vostra interpretazione: per me è un passaggio verso un'altra dimensione, correte si sta per chiudere
P.S.: la comunicazione è riservata a tutti gli alini presenti.............almeno a chi si sente tale...............forse là troverà la sua dimensione................. Posted by Picasa

allora

Written on 9:14 AM by my blog

Ridiamoci su, dato che nessuno ascolta le richieste della povera gente, non ci resta che girarci intorno Posted by Picasa

Indignato

Written on 3:28 AM by my blog

Cosa succede? cosa sta succedendo in Italia?? veramente roba da pazzi, c'è in giro così tanta confusione che difficilmente si riesce a comprendere la realtà delle cose.....
Siamo governati da un gruppo di persone che ogni giorno mettono in campo un argomento diverso, prima devolution, poi premeriato, in seguito riforma elettorale a pochi mesi dall'elezioni. adesso il Tfr.........per non parlare di una finanziaria di rigore che ancora una volta stabilisce l'impossibilità di creare in Italia uno sviluppo serio e consapevole, mi chiedo dovre andremo a finire.....
La logica della politica avrebbe scelto le elzioni anticipate dopo il risultano di aprile, in questo modo si sarebbe scelto di dare un futuro migliore al paese, il calcolo delle eventualità ha portato il governo a fare una scelta di comodo, ma quale sarà il prezzo che pagheremo?
Inoltre, caro Predisente della Repubblica, lei ha ragione invitandoci a compare italiano, ma volendo evitare logiche pessimistiche, non si può non evidenziare il fatto che moltissime persone non hanno i soldi per compare, di questo passo altro che compare italiano.............
Non si capisce come si è arrivati a questo punto, forse la crisi economica mondiale, il disastro delle Torri Gemelle( ah dimenticavo, finalmente il nostro amato ministro dell'economia ha ammesso che l'attacco di New York non ha nulla a che fare con la crisi economica europea e italiana, allora perchè ha raccontanto questa storia per tutto questo tempo, che l'anno sabatico lo abbia redento, mah misteri della fede), qualunque sia il motivo,l'importante sarebbe muoversi.
E basta con i proclami che danno la disoccupazione ai minimi storici, ma questi politici hanno cercato lavoro ultimamente? si sono resi conto della frammentazione e delle poche tutele esistenti? si dice che una generaione di solito deve pagare di più, ma perchè la nostra deve pagare nelle pensioni, lavoro,sanità, ecc. Si dice che siamo la generazione senza ideali e sogni, ma sinceramente ditemi come si fa ad essere ottimisti, e con quale presunzione si può ancora sognare.
Un ultimo appunto:in un sistema democratico che fa del Parlamento il suo organo più importante, non ci si può permettere il lusso di approvare le riforme a colpi di "fiducia", che sia chiaro maggioritario non vuol dire regime.

sereno2

Written on 7:58 AM by my blog

il mare in lontananza, il sole che tramonta, le piante che fanno da cornice, mare e cielo s'incontrano e diventano una sola cosa: vita. Posted by Picasa

sereno

Written on 7:56 AM by my blog

Senza parole......................
è lo spettacolo che si vede da casa mia,
veramente un sogno Posted by Picasa

il volo

Written on 7:45 AM by my blog

è come sognare l'infinito,
è come scoprire che al di là del mare il mondo non finisce,
è come se il mio volo mi portasse verso te,
è come se il sole non fosse che la tua dimora.
Semplicemente basta chieudere gli occhi e sei mia...................................in un battito d'ali accarezzo il tuo viso.............
in un volo infinito sarò tuo. Posted by Picasa